Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Cogli Questo Piccolo Fiore

Io scrissi, un giorno, il suo nome sulla spiaggia,
ma vennero le onde a cancellarlo;
lo scrissi di nuovo, con l'altra mano;
ma venne la marea a depredare le mie fatiche.

"Uomo sciocco - mi disse Lei - che tenti invano
d'immortalare una cosa mortale:
poiché io stessa perirò allo stesso modo,
e persino il mio nome sarà cancellato".

"No - risposi - lascia che siano le cose meschine
a morire e farsi polvere; tu invece vivrai nella gloria:
i miei versi eterneranno le tue rare virtù
e scriveranno nei cieli il tuo nome glorioso.
E nei cieli, mentre la morte abbatterà il mondo intero,
vivrà il nostro amore, rinnovando un'altra vita".
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    La Fine

    Se avessi potuto tenerti nel mio cuore,
    se solo avessi potuto in me avvolgerti,
    quanto sarei stato felice!
    Ma ora la carta della memoria davanti
    una volta ancora mi srotola il corso
    del nostro viaggio sin qui, qui dove ci separiamo.

    E dire che tu non sei mai, mai stata
    una qualche tua realtà, amor mio,
    e mai alcuna delle tue varie facce ho visto!
    Eppure esse mi vengono e vanno avanti,
    e io forte piango in quei momenti.

    Oh, mio amore, come stanotte fremo per te,
    pur senza più speranza alcuna
    di alleviar la sofferenza o ricompensarti
    per tutta una vita di desiderio e disperazione.
    Riconosco che una parte di me è morta stanotte!
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      Voi vorreste conoscere il segreto della morte, ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
      Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
      Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita. Poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.
      Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita; e come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
      Confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
      La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
      In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale? E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?
      Che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
      E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di dio? Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare. E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
      E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        Quando mi comandi di cantare, il mio cuore
        sembra scoppiare d'orgoglio
        e fisso il tuo volto
        e le lacrime mi riempiono gli occhi.
        Tutto ciò che nella mia vita
        vi è di aspro e discorde
        si fonde in dolce armonia,
        e la mia adorazione stende l'ali
        come un uccello felice
        nel suo volo a traverso il mare.
        So che ti diletti del mio canto,
        che soltanto come cantore
        posso presentarmi al tuo cospetto.
        Con l'ala distesa del mio canto
        sfioro i tuoi piedi, che mai
        avrei pensato di poter sfiorare.
        Ebbro della felicità del mio canto
        dimentico me stesso
        e chiamo amico te
        che sei il mio signore.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Mi Hai Fatto Senza Fine

          Mi hai fatto senza fine
          questa è la tua volontà.
          Questo fragile vaso
          continuamente tu vuoti
          continuamente lo riempi
          di vita sempre nuova.
          Questo piccolo flauto di canna
          hai portato per valli e colline
          attraverso esso hai soffiato
          melodie eternamente nuove.
          Quando mi sfiorano le tue mani immortali
          questo piccolo cuore si perde
          in una gioia senza confini
          e canta melodie ineffabili.
          Su queste piccole mani
          scendono i tuoi doni infiniti.
          Passano le età, e tu continui a versare,
          e ancora c'è spazio da riempire.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            Ascoltami, o Dio!
            M'avevano detto che Tu non esistevi
            ed io, come un idiota, ci avevo creduto.
            Ma l'altra sera, dal fondo della buca di una bomba,
            ho veduto il Tuo cielo.
            All'improvviso mi sono reso conto
            che m'avevano detto una menzogna.
            Se mi fossi preso la briga di guardare bene
            le cose che hai fatto Tu,
            avrei capito subito che quei tali
            si rifiutavano di chiamare gatto un gatto.
            Strano che sia stato necessario
            ch'io venissi in questo inferno
            per avere il tempo di vedere il Tuo volto!
            Io ti amo terribilmente...
            ecco quello che voglio che Tu sappia.
            Ci sarà tra poco una battaglia spaventosa.
            Chissà?
            Può darsi che io arrivi da te questa sera stessa.
            Non siamo stati buoni compagni fino ad ora
            e io mi domando, mio Dio,
            se Tu mi aspetterai sulla porta.
            Guarda: ecco come piango!
            Proprio io, mettermi a frignare!
            Ah, se ti avessi conosciuto prima...
            Andiamo! Bisogna che io parta.
            Che cosa buffa:
            dopo che ti ho incontrato non ho più paura di morire.
            Arrivederci!

            (Questa preghiera è stata trovata nello zaino di un soldato morto nel 1944 durante la battaglia di Montecassino)
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Due amici

              Una storia racconta di due amici
              che camminavano nel deserto. In un momento
              del viaggio i due cominciarono a discutere,
              ed un amico diede uno schiaffo all'altro...
              questi addolorato, ma senza dire nulla,
              scrisse nella sabbia:

              il mio migliore amico oggi mi ha dato uno schiaffo.

              continuarono a camminare, finché trovarono un'oasi,
              dove decisero di fare un bagno.
              L'amico che era stato schiaffeggiato rischiò di affogare,
              ma il suo amico lo salvò. Dopo che si fu ripreso,
              scrisse su una pietra:

              il mio migliore amico oggi mi ha salvato la vita.

              L'amico che aveva dato lo schiaffo
              e aveva salvato il suo migliore amico domandò:

              "quando ti ho ferito hai scritto nella sabbia,
              e adesso lo fai su una pietra. perché? "

              l'altro amico rispose:

              "quando qualcuno ci ferisce dobbiamo scriverlo nella sabbia,
              dove i venti del perdono possano cancellarlo.
              ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi,
              dobbiamo inciderlo nella pietra,
              dove nessun vento possa cancellarlo."

              Impara a scrivere le tue ferite nella sabbia e ad incidere nella pietra le tue gioie.
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                Desiderio di Dio

                Vorrei provare ciò che prova un albero
                quando il vento gli scuote dolcemente le sue foglie.
                Vorrei sentire ciò che sente un fiore
                quando nel suo grembo
                si posa dolcemente quell'insetto fugace,
                che impertinente gli ruba un po' del suo amore.
                Vorrei spiegare le mie ali
                come le apre maestosamente l'aquila
                sentendosi padrona del cielo.
                Vorrei scivolare tra le onde del mare
                come fanno i delfini,
                e provare quel dolce essere sfiorato
                dall'acqua spumeggiante.
                Vorrei provare a viaggiare tra le stelle
                e provare a sentire l'universo tra le mani.
                Vorrei provare ad amare,
                per spingermi oltre ciò che la mente
                nemmeno può immaginare.
                Vorrei provare ad essere Dio,
                per imparare a tornare da lui.
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