Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz
Tanti anni insieme
Sono quasi... anta,
il tempo non ha cancellato
ciò che felicemente è passato
sempre con tenacia fremente.
Ogni ora,
ogni attimo
ha rinverdito i giorni,
gli anni
insieme trascorsi
senza patèmi o rimorsi
giacché lo rifaremmo divertiti.
Tutto cercato, voluto
tutto fatto con ardore,
tutto quel creato
per questa famiglia
è stata con immensa passione.
Oggi,
che tempo è passato,
ci si guarda intorno felici,
la tavola ha ora bisogno,
ho capito,
di altro posto
per nipotino ultimo nato.
Felici siamo
d'aver costruito
una unione perfetta,
felici perché cercata, amata
perché da noi
sognata lo è sempre stata.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Tu
    Che mi donavi il cuore
    Mentre io lo spezzavo
    E tu
    Che mi dicevi "ti voglio bene"
    Mentre io lo ignoravo
    E tu
    Che mi chiamavi con i nomi più teneri
    Mentre io li cancellavo
    E tu che senza conoscermi già ti piacevo
    Mentre io ne dubitavo

    Tu, sempre tu
    Che senza pretendere nulla
    Volevi aiutare, dare consigli
    Ma io non li ascoltavo
    Tu, sempre tu
    Che vedevi il buono nella nostra amicizia
    Che vedevi il sole filtrare dalle mie tenebre
    Che puntavi il dito sui miei pregi non sui difetti
    Che sapendomi triste, telefonavi mandavi messaggi
    Che usi la poesia per esprimere la dolcezza dell'anima
    Che usi i colori e ne fai un'arte
    Che senza timori fotografi la vita per regalarla a chi sente di averla perduta

    Tu…tu
    Che tante volte ti ho deluso
    Amareggiato
    Reso triste
    Con i miei assurdi atteggiamenti
    Tu…
    Che per anni mi volevi guardare, abbracciare
    Tu
    Che sei venuto fin qui
    Che mai ti sei arreso al mio "muro"

    Tu…sempre tu
    Che ho tenuto a distanza
    Per non farti vedere il mio cuore
    Per paura di conoscere ciò che domani non avrei potuto avere
    Per timore di amare…come mai non potevo amare….

    Tu
    Che allo stremo delle forze
    Hai detto "BASTA"
    Credendo di aver capito tutto
    Di aver giudicato
    Di aver visto e sentito abbastanza…….
    Tu…
    Non sai quanto ancora mi manchi
    Quanto avrei voluto darti un bacio, stringerti la mano, abbracciarti...
    Tu non sai quale fatica mi è costata
    Non cercarti, non chiamarti
    Fingere indifferenza
    Cancellare anche il numero di telefono
    Per non cadere in tentazione…
    Quando invece avrei voluto essere l'amica che sognavi
    E ti aspettavi.

    E se oggi ho pensato a te
    Non è un capriccio di un attimo
    Non è neanche per biasimare la tua scelta
    È solo per dirti che in me ci sei
    E rimarrai in eterno
    Che mai ti ho dimenticato.
    E se ti ho ferito
    Ricorda che ho ferito prima me stessa
    Privandomi di un tesoro
    Che porta il tuo nome.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Il tuo segreto

      Seduti vicino al camino
      in compagnia della fiamma
      l'uno difronte all'altra
      sentivo il calore delle tue mani

      dalla vetrata il tempo pioveva

      avevi vergogna per quel che provavi
      prima una lacrima, poi
      un pianto a dirotto

      singhiozzando, adagio,
      con parole di rabbia
      mi portavi frastornato
      alla dura verità

      tutto questo tempo hai portato il tuo segreto
      prigioniero delle tue paure infondo nel tuo cuore

      ti lasciavo una mano,
      ti asciugavo gli occhi rossi,
      ti stringevo forte in un abbraccio
      quasi per proteggerti, da che cosa

      ti sussurravo nell'orecchio
      parole di conforto
      e tu le apprezzavi molto

      intanto un timido raggio di sole
      filtrava dalla vetrata
      oramai la pioggia era passata
      non c'erano più lacrime sul tuo viso
      con gli occhi bassi e un po' di vergogna
      ti lasciavi andare in un sorriso

      libera oramai
      da quel peso maledetto
      il tuo cuore
      chiuso da troppo tempo
      finalmente si era aperto

      tuo padre era morto.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Mv Etireno

        10 anni
        gli occhi venduti
        tra lo squittire della cambusa
        e come mozzo il tuo aguzzino
        e come mozzo il nostro silenzio "capitale"
        Etireno
        vapore di (dis)umana vergogna
        per i tuoi pirati mercanti
        che scaricano il respiro virgulto
        come carne da vermi
        per la bilancia pingue
        della puttana opulenza
        9 anni
        le pupille staccate dal corpo
        piovono a terra immobili come salme
        nell'olio della sala macchine
        ghiacciati dalla lama
        di un futuro di strade a lampione
        Etireno
        vapore di (dis)umana vergogna
        per i tuoi negrieri
        e il nostro silenzio "capitale"
        11 anni
        occhi di petrolio
        500 franchi di vita
        la morte con la bava della fame
        sulla piroga
        e il nostro silenzio "capitale"
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Dentro un bicchiere

          Dentro il vetro del bicchiere
          mamma
          le onde delle vene
          hanno ancora il sapore dei tuoi vent'anni
          i lividi sembrano scomparsi
          mentre bevi questo fottuto goccio di vita
          e ti perdi nell'illusione del veleno.
          Torni la piccola principessa
          col mondo tra le unghie
          e il futuro nelle labbra di un poeta.
          È il vetro scheggiato
          mamma
          che ti plana nell'inferno
          e tremi come fumo di sigaretta
          mentre racconti sempre la stessa storia
          con la passione del tuo fiato spento
          ferita dal rantolo di un singhiozzo.
          Dentro il vetro del bicchiere
          mamma
          brucio la fiducia
          che tutto abbia un senso.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Improvvisamente...

            Forse in un'altra vita ti ho incontrata
            Forse nei miei pensieri ti ho immaginata
            Forse nel mio cuore ti ho sempre tenuta...

            I tuoi silenzi mi fanno compagnia
            I tuoi sorrisi mi danno gioia di vivere
            le tue parole mi danno fiducia... emozioni... affetto...

            Senza troppi ma, se, però...
            ho spalancato le porte del mio cuore mostrandoti
            fin da subito il buoio che mi portavo dentro...

            Con te ogni giorno si cresce
            ogni giorno si è pronti a fare i conti con se stessi
            ogni giorno si affronta la vita con amore e decisione...

            Improvvisamente...
            Le nostre vite si sono incontrate per caso
            ed io ho scelto te... perché sapevo... immaginavo... speravo...
            tu fossi diversa da tutti... semplicemente speciale...

            Sei più di questo... sei più delle mie speranze...
            sei più dei miei pensieri...
            Sei quel sole che oggi padroneggia nel
            mio cuore rendendolo ricco e felice.
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Quanto piú puoi

              Farla non puoi, la vita,
              come vorresti? Almeno questo tenta
              quanto piú puoi: non la svilire troppo
              nell'assiduo contatto della gente,
              nell'assiduo gestire e nelle ciance.

              Non la svilire a furia di recarla
              cosí sovente in giro, e con l'esporla
              alla dissennatezza quotidiana
              di commerci e rapporti,
              sin che divenga una straniera uggiosa.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                Prima che asciughino quei due
                o tre baci

                Prima che asciughino quei due o tre baci
                sulla fronte
                e qui e lí,
                ti chinerai per bere
                acqua d'argento dallo specchio,
                e se nessuno ti starà a guardare
                ti toccherai le labbra con la bocca.

                C'è un tempo in cui piú svelto delle dita
                che lo scultore passa sulla creta
                il sangue impaziente ti modella
                il corpo dal di dentro.

                Forse stringerai tra le dita
                i tuoi giovani capelli
                e li solleverai sopra le spalle
                perché somiglino piuttosto ad ali,
                e davanti a loro prontamente correrai

                dove proprio davanti agli occhi
                e sul fondo estremo dell'aria
                sta il grande, erto, conturbante
                e dolce nulla,
                che splende.
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