Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz
Una stella che brilla solitaria
in una notte fredda e triste.
Una luna immobile osserva la terra,
che inesorabilmente continua a girare.
Una ragazza che dorme
cercando di sognare il suo amore...
Un raggio di luna illumina il suo viso
una lacrima che brilla...
una vita come tante... era la mia stella il mio amore.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Ti amo

    Ti amo
    come il sole ama la terra
    e con la stessa forza la riscalda,
    ti amo come una farfalla
    ama un fiore in un giorno di primavera,
    ti amo
    come un gabbiano ama il mare
    in una sera d'estate,
    ti amo
    come il fuoco ama la brace
    e riscalda i nostri corpi
    in una notte d'inverno...
    Ti amo come il tempo ci ama,
    come il destino ci ama
    e se il tempo e il destino
    lo vorranno
    ti amerò per sempre.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Il mio delirio

      Non cerco l'amore eterno
      cerco l'amore vero,
      anche se per pochi istanti,
      per pochi giochi di sguardi.
      Non cerco l'equilibrio,
      la persona posata che mi sappia bilanciare:
      non esiste.
      Cerco l'intesa
      la complicità
      la forza
      la lealtà
      ed oltremodo cerco la sincerità.
      Cerco la mia felicità.
      Cercavo me stessa,
      ma forse non m accorgevo di essere da sempre stata al mio fianco.
      Certo, a vivere in me
      non è una persona soltanto,
      come del resto in ciascun essere razionale.
      Esistono tanti noi stessi effettivi
      e tanti noi stessi fittizi.
      Io possiedo e sono cosciente ora
      di due me.
      Una la riesco a gestire,
      l'altra, ribelle e trasgressiva in ogni cosa,
      scalcia e corre folle
      come un furente toro di Pamplona.
      E percorre mille vie
      spesso oscure all umana ratio,
      per raggiungere a testa bassa.
      Gli obbiettivi prefissati.
      Ma non perché sia timorosa
      bensì perché non le interessa affrontare
      gli sguardi colpevolizzanti della gente.
      Non più.
      Che senso ha uniformarsi?
      È forse comodo.
      Già, una pura e semplice comodità
      dettata dalla pigrizia della quale siamo ormai imbevuti.
      Ci pervade le viscere riducendoci come piccoli pezzetti di stoffa
      abbandonati, a nostro dire, al decorso del nostro vivere.
      Sono bugie,
      bugie!
      La volontà è la chiave.
      La volontà è il futuro,
      il mio.
      Io voglio vivere.
      Io voglio essere felice.
      Io non voglio uniformarmi,
      voglio distinguermi.
      Io voglio essere entrambe le me
      che mortalmente si combattono
      giacché da questo conflitto
      si genera il mio io complessivo.
      Io voglio vivere sbilanciata.
      Io voglio una persona al mio fianco:
      un uomo, una donna,
      un amico, un amica,
      un amore, una vita.

      Io voglio tutto questo.

      Io l'avrò.
      L'avrò.
      Un giorno.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Nebbia

        Finalmente è arrivata.
        Dopo tanto attender finalmente è giunta da me.
        Cara, Cara sorella, perché giungi così tardi?
        Cosa ha frenato il tuo cammino da me e da tutti noi?
        Come sempre
        sei arrivata silenziosa e placida
        fra le tenebre della fredda notte ti sei fatta strada risalendo dai fiumi e dalla terra.
        Finalmente sei giunta Cara Sorella.
        Da tanto attendevo il tuo arrivo.
        Che mi racconti?
        Che posti hai frequentato fino ad oggi?
        Dove sei stata?
        Sai Sorella io ho tanto desiderato vederti,
        sentirti,
        toccarti,
        Avvolgermi nel tuo soffice abbraccio.
        Finalmente sei giunta,
        Ora dimmi per quanto tempo resterai?
        O tra poche ore già te ne andrai??!
        Cara Sorella
        di cose da dirti ne ho!
        E pure tante sai!!
        Ma forse dopo tanto girovagare
        oramai stanca sarai.
        Io non ti voglio disturbare
        e neppure, coi miei grattacapi, farti preoccupare.
        Ora ti lascio solo riposare e se domani ancora ci sarai,
        allora domani parleremo dei miei guai.
        Buona notte Cara Sorella,
        Che il tuo bianco abbraccio avvolga noi tutti,
        me compresa.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          La notte sta scappando
          tra due montagne fa capolino
          la, ancora tenue luce del sole
          che già scocca i suoi dardi che vanno
          a trafiggere la quieta valle ancora nell'ombra assopita.
          Iniziano a risplendere
          prima sugli alti rami
          poi su quelli non alti
          le verdi foglie che
          danzando al ritmo muto dal vento
          sembrano chiamare
          tutta la foresta al risveglio.
          Ed ecco subito uscire
          come tanti cantanti
          i fringuelli dai nidi che
          al concerto della natura danno l'attacco.
          Non c'è spettatore ad assistere,
          solo un pescatore intento
          a pescare, fortuna vuole
          che assista al risveglio del mondo.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            Ho nella mente un'idea di libertà...
            ho nella mia vita una libertà in gabbia...
            scavo nei miei sogni e trovo
            idee infinite
            fuggenti attimi
            sussurri lievi
            ... di libertà.

            Penso,
            mi fermo,
            rincorro,
            ascolto...
            e scopro in me
            la libertà.

            La libertà è in noi,
            dobbiamo solo trovare il coraggio di liberarla.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              Ci sono ancora loro, strani individui,
              con l'anima più leggera
              di una nuvola,
              loro,
              i poeti ingarbugliati
              nelle rime di ogni giorno...
              La più vera, a più ovvia forse,
              donare con il cuore,
              e ancora... amore.
              Ci sono loro, a risvegliarti dal torpore
              che t'infonde la macchina del nulla,
              a dirti quanto vali se le ali
              le dispieghi ancora,
              ferite e sanguinanti forse,
              ...
              Ci sono loro, a dirti di stranezze
              disegnate dentro al vento, a dirti
              quanto è vero il tuo sorriso,
              se viene dopo quel dolore.
              Quanto è vero questo mondo,
              avvelenato da quei gas
              più che mai sconosciuti ed assassini.
              Quanto è vero...
              Vero
              come la vita che ti scuote e quella morte
              che non puoi capire.

              E ci sono ancora loro,
              poeti...
              senza più parole,
              che parlano da soli,
              piangono in silenzio... E nel silenzio,
              accarezzano l'immenso.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                Come fare per dimenticare!
                Ma potrebbe insegnarlo?
                Si dice sia tra le arti la più facile
                quando si impara il metodo.

                Cuori duri son morti
                nell'acquisirla, eppure
                il sacrificio per la scienza adesso
                è piuttosto comune.

                Sono andata anche a scuola
                ma non ne son uscita più informata -
                il mappamondo non lo può insegnare
                e non serve a niente il logaritmo.

                "Come dimenticare"!
                Venga qualche filosofo a spiegarmelo!
                Ah, essere eruditi
                quanto basta asaperlo!

                C'è scritto in qualche libro?
                In questo caso io potrei comprarlo -
                È simile a un pianeta?
                I telescopi potrebbero scoprirlo -

                Se invece è un'invenzione
                deve avere un brevetto.
                E tu, dimmi, lo sai,
                rabbi del libro saggio?
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