Un'ape esser vorrei, donna bella e crudele, che sussurrando in voi suggesse il mèle; e, non potendo il cor, potesse almeno pungervi il bianco seno, e 'n sì dolce ferita vendicata lasciar la propria vita.
Uno per uno è uguale a uno Ne consegue che in due sei comunque solo Ne consegue che in due sei una cosa sola con l'altro Ne consegue che l'altro è solo come te.
Oblio, oblio, oblio una scia d'oblio, pietosa, aspettava sui suoi fianchi delicatissimi, dolce sudario bordato dalla rugiada carnale che alimentò l'ora estrema della mia carne, solco dell'invisibile che attraversò il cuore.
Quando rimani solo, sei lo specchio di ciò che fosti: una mattina contemplata da sul balcone socchiuso; alcuni passi armoniosi ma non seguiti per non disperdere il tuo gaudio; qualche sparsa parola che ti ha segnato più del tempo; uno sguardo che come luce ti affogò nelle vene; un viaggio a cui mai avresti messo fine; l'anima assente di ciò che ti spettava restando così solo.
Nel cerchio di un pensiero a volte mi riposo sognando e lí sta il tuo peccato perché mi entri nel corpo e il corpo si appassiona gridando di un'estasi che non è sua altri giovani amanti diciamo che sono presenti nei tuoi baci nelle mie disattenzioni infatti su di me hanno camminato le ombre dei morti di coloro che sono inceneriti in un letto e non hanno mai avuto niente.
Paura di non essere ciò che vorrei nostalgia di me in un domani, lontano solitudine che riempie tutto ciò che è vano.
Vorrei essere per un giorno chi non sono, altro me, libero da se stesso, libero da pretese, da attese, libero da quel senso di mancanza che strozza il fiato e incatena ogni speranza
Che lacera i sogni e ce li semina intorno ci canta la strofa e mai il ritornello ci ricorda la vita, la realtà, e non ci regala mai un sorriso domani verrà, non oggi, aspetta, spera che la morte verrà...
Ma noi chiediamo amore e non crudeltà, non arida saggezza, ma spensieratezza, senza dolore, senza passato, solo il futuro nel presente cambiato...
E vivo, e mi dispero, solo, su questa terra che è grande immensa, lontana solo, per sempre...
Mi avevate illusa, ho sofferto moltissimo, ma ho tirato avanti anche se stavo male; ora, sentendo che forse parlate male di me, non sto peggio. Anzi ho ancora più voglia di riprendermi, di farvela vedere e di godermi la vita in ogni sua sfumatura, in ogni suo angolo più nascosto. Questo lo devo a voi, sì proprio a voi, quelle persone che mi hanno ferito ma che allo stesso tempo mi hanno dato la forza di continuarmi a migliorarare, solo per rinfacciarvi tutto quello che mi avete fatto. È strana la vita: il giorno prima stai male a causa delle persone, mentre il giorno dopo vorresti proprio ringraziarle, per averti fatto spffrire, perché così facendo non si sono accorte che hanno svegliato in te quella grinta, quella forza che neanche tu pensavi di possedere. Vi devo proprio dire una cosa: Grazie per tutto.
Luna, dea del buio, ogni notte sorgi per rischiarare il pianeta. Luna, perla d'oriente, nata per contrastare la luce del sole. Tu, luce fioca e pallida e argentata, vegli sul nostro mondo donandoci sogni incantati. Luna, compagna di viaggio di noi, viaggiatori della notte che viviamo ogni giorno con la speranza di rivederti ancora una volta. Luna, unica amica sincera si tutti, tu vedi tutto ciò che succede e a te ognuno affida i propri segreti, nella speranza che essi si avverino. Tu, unico conforto, d'ognuno di noi che dopo una giornata passata al sole, l'odiata luce, infondi calore senza rattristare il nostro cuore.