Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Orgasmo

Muoio nella vita
di parentesi mentali,
vivo nella morte
di parentesi bucate
da libere parole,
vivo tra neonate
formiche colorate
agonizzanti,
introvabili finora
brulicano adesso
nell'ora che non c'è.
Ecco implodere gli spazi,
ecco sciogliersi le ore,
ecco nello specchio
un volto mai veduto.
Eccomi
nel bianco orgasmo
del silenzio
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Saudade

    Saudade vestita a festa
    danza su arcate di mare.
    Sorride lontano Saudade,
    sorride al vento,
    lo prende per mano,
    lo carezza appena
    e lo lascia andare.
    "Saudade… Saudade…"
    mormora l'eco,
    "è l'attimo trascorso che vai a danzare".
    Saudade non ode,
    volge lo sguardo verso il nulla che tace,
    e nemmeno l'eco ha più voglia di parlare.
    Saudade canta la melodia del cuore,
    il mondo si fa nebbia e siede ad ascoltare.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Carpe diem

      Una suora,
      una donna,
      un cane,
      ed è già folla.
      Adorabile il cane,
      non parla mai.
      "Il Signore sia lodato".
      Anche il Silenzio,
      se non le spiace.
      Era tutto così bello
      un attimo fa.
      Carpe diem?
      Il paradiso accoglie tutti,
      meglio andare all'inferno
      …allora.
      Il cane ammicca,
      fantastica d'incontrare Cerbero,
      si capisce dallo sguardo.
      E poi, tre teste non sono poche.
      Mugola un "carpe diem",
      si stende a terra,
      e fa il morto.
      Quindi sorride e mormora:
      "Non tutti sanno cogliere".
      La donna e la suora
      si ostinano a parlare,
      io ed il cane a tacere.

      Patrizia Bossoni
      (da "CONTRASTI" - Taurus Editore)
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Addio

        Addio cantante, sogno inquietante in un estate breve, tarlo assillante di una notte greve, sorriso dolce ed evanescente come il tuo volto nella mia mente, che piano svanisce e lascia soltanto il triste ricordo del tuo dolce canto, che lento sparisce e non tornerà... Speriamo ritorni la felicità!
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Someone's final song

          Dolcemente odo piangere silente e baciato al canto delle cadenti
          fronde tenerissimo il bambino, l'occhietto impaurito ed il pianto
          infinito nel suo cuore angosciato, e immenso dolor si dipinge sul
          viso e nel canto d'augello al fiorir del mattino.
          Passato immortale d'incantevole cuore, muta il pianto in sorriso.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Ricordi che rodono dentro

            Ricordi che rodono dentro,
            parole dette, parole dimenticate.
            Promesse fatte, promesse tradite.

            Ricordi che rodono dentro.
            Carezze, baci, sospiri.
            Amore eterno, Amore finito.

            Solo resta l'Amore bambino,
            che crescer non può.
            Viziato, amato, cullato, futuro non ha.
            Si nutre di sguardi rubati, passioni represse,
            di baci e carezze furtivi: futuro non ha.

            Rimpianti, dolore, passione e furore.
            Ricordi che rodono dentro.

            Altri giorni verranno,
            ma l'Amore bambino
            futuro non ha.
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Anteprima

              Pregusto la terza età
              Non è detto infatti che io vi arrivi
              Giocando a bocce e a scopa
              Fumando sigarette ultraleggere
              Tra le rose del giardino
              L'adorato bastardino

              Ho ricordi più nitidi d'infanzia
              E previsioni orrende sulla patria
              Perché sono a metà
              In cui si han tutte le età

              Non è triste l'invecchiare
              Al solitario
              Ma la fragranza estiva di un viale
              D'ibridi platani dopo la pioggia.
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                36 metri quadrati

                Ho 36 anni e un minialloggio.
                Ingresso tinello e cucinino
                una camera con divano letto
                un bagno cieco e due balconi,
                36 metri quadrati calpestabili in tutto
                insopportabili ormai, un metro quadro
                per ogni anno di mia vita.

                Non è nemmeno detto
                che per la stessa misteriosa legge
                100 metri quadrati
                li avrò almeno a cent'anni.
                A cent'anni poi mi basteranno
                due metri di lunghezza
                per novanta centimetri di larghezza.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz

                  Telemaco chiuse la porta

                  Telemaco alla porta aspetti il padre
                  colui che mancò da remoti anni,
                  le sue braccia son ricordo di piccoli vagiti
                  e la madre racconta di tanti inganni
                  ch'ebbero i Proci d'ambiziosi sogni, armi.

                  Tu principe sei di Itaca immensa
                  mancando il verso della corona innata
                  Argo ti guarda, indiscreto pensa
                  a quant'è dolce la mente assonnata.

                  Troia non è la tomba del caro tuo maestro
                  colui che finge la pazzia improvvisa
                  e aduna le frecce e il dardo col destro
                  vecchiaia divenuta forza che avvisa.

                  Telemaco tu, che alla vita tieni
                  chiudi le porte ai malefici inganni
                  così che ai Proci, il capriccio toglievi
                  con il pensiero dolce di quei vetusti pan.
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