Le migliori poesie inserite da Rosarita De Martino

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Scritta da: Rosarita De Martino

Andiamo fino a Betlemme

Andiamo fino a Betlemme,
come i pastori.
L'importante è muoversi.
E se invece di un Dio glorioso,
ci imbattiamo nella fragilità
di un bambino,
non ci venga il dubbio di aver
sbagliato il percorso.
Il volto spaurito degli oppressi,
la solitudine degli infelici,
l'amarezza di tutti gli
uomini della Terra,
sono il luogo dove Egli continua
a vivere in clandestinità.
A noi il compito di cercarlo.
Mettiamoci in cammino senza paura.
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    Scritta da: Rosarita De Martino

    Ti auguro un'oasi di pace

    La strada vi venga sempre dinanzi
    e il vento vi soffi alle spalle
    e la rugiada bagni sempre l'erba
    cui cui poggiate i passi.
    E il sorriso brilli sempre
    sul vostro volto.
    E il pianto che spunta
    sui vostri occhi
    sia solo pianto di felicità.
    E qualora dovesse trattarsi
    di lacrime di amarezza e di dolore,
    ci sia sempre qualcuno
    pronto ad asciugarvele.
    Il sole entri a brillare
    prepotentemente nella vostra casa,
    a portare tanta luce,
    tanta speranza e tanto calore.
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      Scritta da: Rosarita De Martino

      Santa Maria, Vergine della notte.

      Santa Maria, Vergine della notte,
      noi t'imploriamo di starci vicino
      quando incombe il dolore,
      irrompe la prova,
      sibila il vento della disperazione,
      e sovrastano sulla nostra esistenza
      il cielo nero degli affanni,
      o il freddo delle delusioni
      o l'ala severa della morte.

      Liberaci dai brividi delle tenebre.

      Nell'ora del nostro calvario,
      Tu, che hai sperimentato l'eclissi del sole,
      stendi il tuo manto su di noi,
      sicché, fasciati dal tuo respiro,
      ci sia più sopportabile
      la lunga attesa della libertà.

      Alleggerisci con carezze di Madre
      la sofferenza dei malati.

      Riempi di presenze amiche e discrete
      il tempo amaro di chi è solo.
      Spegni i focolai di nostalgia
      nel cuore dei naviganti,
      e offri loro la spalla,
      perché vi poggino il capo.

      Preserva da ogni male i nostri cari
      che faticano in terre lontane e conforta,
      col baleno struggente degli occhi,
      chi ha perso la fiducia nella vita.

      Ripeti ancora oggi
      la canzone del Magnificat,
      e annuncia straripamenti di giustizia
      a tutti gli oppressi della terra.

      Non ci lasciare soli nella notte
      a salmodiare le nostre paure.
      Anzi, se nei momenti dell'oscurità
      ti metterai vicino a noi
      e ci sussurrerai che anche Tu,
      Vergine dell'Avvento,
      stai aspettando la luce,
      le sorgenti del pianto
      si disseccheranno sul nostro volto.

      E sveglieremo insieme l'aurora.

      Così sia.
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        Scritta da: Rosarita De Martino

        A Dio

        Sempre ti chiamo
        quando tocco il fondo,
        so il numero a memoria
        e ti disturbo come un maniaco
        abbarbicato al telefono;
        lascio un messaggio se sei fuori.
        So che a volte cancelli
        a qualche fortunato
        il debito che tutti con te abbiamo.
        La bolletta falla pagare a me,
        ma dimmi almeno
        che non farai tagliare la mia linea.
        Ti prego, quando echeggerà
        quell'ultimo e dolorante squillo,
        Dio-per-Dio!
        non staccare: rispondimi!
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          Scritta da: Rosarita De Martino

          Notte Santa

          Profumo di gioia nell'attesa
          e la zampogna risuona
          in alto per la stretta via.
          L'eco rimbomba lieto
          da monte a valle
          corro festosa
          già treccine sciolte.
          La voce trepida
          di mia madre
          ferma solo i miei piedi
          ma non placa
          la fretta del cuore.
          Le rustiche casette
          fiorite sono di giovani donne
          con poppanti al seno.
          Belati di agnelli nelle stalle
          odor di latte, di campagne intorno,
          lontano nitriti di cavalli
          ed abbaiar di cani.
          Presepio di vita.
          Tintinna lieto il suono di campane
          e pioggia di stelle rilucente
          arriva dalla strapiena chiesa.
          Freddo pungente intorno
          caldo tepore nel cuore fanciullo
          ricco di sacri affetti
          e di speranze certe.
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            Scritta da: Rosarita De Martino

            Nei tuoi occhi ritrovo Primavera

            Fra intricata folla cittadina,
            cammino
            ed ecco bellezza mi afferra
            rapida,
            improvvisa.
            Un mandorlo fiorito,
            abbarbicato in briciola di terra,
            canta in biancore di primavera.
            Brivido intenso mi percuote,
            mi vibrano dentro pensieri
            d'amore
            e sulle ali del tempo riparto,
            plano,
            arrivo
            nel nostro giardino
            odoroso di mentastro.
            Mi accoglie il fiorente cespuglio
            giallo di margherite
            Intarsiate di alate coccinelle.
            Su violacciocche viola
            s'inseguono farfalle
            variopinte di speranza.
            Ulivi argentati ondeggiano
            al sole della gioia,
            la rustica casa
            è abbracciata
            dall'albero immenso
            che, ricco di anni e di tempeste,
            oggi si riveste
            di nuovi virgulti
            per inattesi richiami
            d'amore.
            E anch'io rifiorisco
            d'impensabile giovinezza
            e ti raggiungo.
            Trepido mi aspetti.
            Mi specchio nei tuoi occhi
            e ritrovo la mia primavera.
            Composta lunedì 1 marzo 2010
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              Scritta da: Rosarita De Martino

              Caro Gesù Bambino, ti voglio avvisare...

              Caro Bambino,
              ora che di nuovo nasci bambino sulla Terra,
              ti voglio avvisare:

              Non nascere nella cristiana Europa:
              ti metterebbero solo solo davanti alla Tv
              riempiendoti di pop corn e merendine
              e ti educherebbero a essere competitivo,
              uomo di potere e di successo,
              e a essere un "lupo" per altri bambini
              semmai africani, latinoamericani o asiatici.
              Tu che sei l'Agnello mite del servizio.

              Non nascere nel cristiano Nord America:
              ti insegnerebbero che sei superiore agli altri bambini,
              che il tempo è denaro,
              che tutto può essere ridotto a business, anche la natura,
              che ogni uomo "ha un prezzo"
              e tutti possono essere comprati e corrotti;
              e ti eserciterebbero a sparar missili e a fare embarghi
              che tolgono cibo e medicine ad altri bambini.
              Tu che sei il Principe della pace.

              Evita l'Africa:
              ti capiterebbe di nascere con l'aids
              e di morire di diarrea, ancora neonato
              oppure di finire profugo in un Paese non tuo
              per scappare a delle nuove stragi degli innocenti.
              Tu che sei il Signore della Vita.

              Evita l'America Latina:
              finiresti bambino di strada oppure ti sfrutterebbero
              per tagliar canna da zucchero o raccogliere caffè e cacao
              per i bambini del Nord del mondo
              senza mai poter mangiare una sola tavoletta di cioccolato.
              Tu che sei il Signore del creato.

              Evita anche l'Asia:
              ti metterebbero "a padrone" lavorando quattordici ore al giorno
              per tappeti oppure scarpe, palloni e giocattoli
              da regalare... a Natale... ai bambini del Nord del mondo,
              e tu andresti scalzo e giocheresti a calcio con palloni di carta o pezza.
              Tu che sei il Padrone del mondo.

              Ma soprattutto non nascere... di nuovo in Palestina:
              alcuni ti metterebbero un fucile, altri una pietra in mano
              e ti insegnerebbero a odiare i tuoi fratelli... di stesso Padre:
              gli ebrei, i musulmani e i cristiani.
              Tu che ogni anno sei inviato dal Padre per darci il suo amore misericordioso.

              Caro Bambino, a pensarci bene,
              devi proprio rinascere in tutti questi posti
              ma non nei cuori dei bambini,
              e dei Paesi "piccoli e deboli":
              là ci stai già,
              ma nei cuori dei grandi e dei Paesi "grandi e potenti"
              perché come hai fatto tu stesso:
              Dio potente che diventa bambino impotente, rinascano anch'essi:
              piccoli, innocenti e finalmente... deboli.
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                Scritta da: Rosarita De Martino

                A voce bassa

                Filastrocca a voce bassa,
                chi è di notte che passa e ripassa?
                È il principe Fine e non può dormire.
                Perché ha sentito una foglia stormire?
                O forse è l'omino dei sogni che porta
                i numeri del lotto di porta in porta?
                È un signore col mal di denti
                in compagnia di mille tormenti?
                L'ho visto; è il vigile notturno
                che fa la ronda taciturno:
                i ladri scantonano per la paura,
                la città dorme sicura.
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                  Scritta da: Rosarita De Martino

                  O anno nuovo

                  O anno nuovo, che vieni a cambiare
                  il calendario sulla parete,
                  ci porti sorprese dolci o amare?
                  Vecchie pene o novità liete?
                  Dodici mesi vi ho portati,
                  nuovi di fabbrica, ancora imballati;.
                  trecento e passa giorni ho qui,
                  per ogni domenica il suo lunedì;
                  controllate, per favore:
                  ogni giorno ha ventiquattr'ore.
                  Saranno tutte ore serene
                  se voi saprete usarle bene.
                  Vi porto la neve: sarà un bel gioco
                  se ognuno avrà la sua parte di fuoco.
                  Saranno una festa le quattro stagioni
                  se ognuno avrà la sua parte di doni.
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                    Scritta da: Rosarita De Martino

                    Il mago di Natale

                    S'io fossi il mago di Natale
                    farei spuntare un albero di Natale
                    in ogni casa, in ogni appartamento
                    dalle piastrelle del pavimento,
                    ma non l'alberello finto,
                    di plastica, dipinto
                    che vendono adesso all'Upim:
                    un vero abete, un pino di montagna,
                    con un po' di vento vero
                    impigliato tra i rami,
                    che mandi profumo di resina
                    in tutte le camere,
                    e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

                    Poi con la mia bacchetta me ne andrei
                    a fare magie
                    per tutte le vie.

                    In via Nazionale
                    farei crescere un albero di Natale
                    carico di bambole
                    d'ogni qualità,
                    che chiudono gli occhi
                    e chiamano papà,
                    camminano da sole,
                    ballano il rock an'roll
                    e fanno le capriole.

                    Chi le vuole, le prende:
                    gratis, s'intende.

                    In piazza San Cosimato
                    faccio crescere l'albero
                    del cioccolato;
                    in via del Tritone
                    l'albero del panettone
                    in viale Buozzi
                    l'albero dei maritozzi,
                    e in largo di Santa Susanna
                    quello dei maritozzi con la panna.

                    Continuiamo la passeggiata?
                    La magia è appena cominciata:
                    dobbiamo scegliere il posto
                    all'albero dei trenini:
                    va bene piazza Mazzini?

                    Quello degli aeroplani
                    lo faccio in via dei Campani.

                    Ogni strada avrà un albero speciale
                    e il giorno di Natale
                    i bimbi faranno
                    il giro di Roma
                    a prendersi quel che vorranno.

                    Per ogni giocattolo
                    colto dal suo ramo
                    ne spunterà un altro
                    dello stesso modello
                    o anche più bello.

                    Per i grandi invece ci sarà
                    magari in via Condotti
                    l'albero delle scarpe e dei cappotti.

                    Tutto questo farei se fossi un mago.
                    Però non lo sono
                    che posso fare?

                    Non ho che auguri da regalare:
                    di auguri ne ho tanti,
                    scegliete quelli che volete,
                    prendeteli tutti quanti.
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