Poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Hanno ucciso tutti i poeti

Da non crederci
me l'ha detto Barbara,
dopo l'ultimo cliente.
C'era gente, si
parecchia gente in strada
impiegati, dottori, cravattari
qualche spicciolo di sole
un piatto di vongole e calamari.
Io non volevo crederci
me l'ha confermato Maddalena
con l'ultimo cliente.
C'era gente, si
parecchia gente in piazza
insegnanti, operai, palazzinari
qualche spicciolo d'amore
un piatto di carciofi e un paio di spari.
Continuavo a dubitare
mi ha svegliato Veronica
prima che arrivasse il presidente.
C'era gente, si
parecchia gente a casa
pensionati, poliziotti, cassintegrati
qualche spicciolo di santità
un piatto di minestra e un manipolo d'ingrati.
Dio non voleva crederci...
Composta venerdì 8 novembre 2013
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    Scritta da: Michele Gentile

    Arresta il Sistema

    Alla tua
    perché la mia
    se n'è già andata,
    oltralpe, seguendo il flusso
    che migra sulla solita strada.
    Arresta il Sistema
    senza aggiornamenti
    se non lo fai adesso
    poi te ne penti.
    Alla sua
    perché la tua
    se la son già presa,
    oltremodo, picchiando quella offesa
    che legge, pensa e lotta,
    che insomma, non s'è arresa.
    Arresta il Sistema
    senza aggiornamento
    se tardi ancora un po
    ci pensa il parlamento?
    E fai una foto che te la fanno
    e fai una festa che te la fanno
    ti piace tanto e condividi il danno
    che questi grattano e vinceranno.
    Alla nostra, all'agorafobia
    al sangue del tuo sangue
    che si diverte e spia,
    abiurando Bury
    ci si allena per garzon
    palleggiando senza testa
    facce a faccia sull'iphone.
    Arresta il Sistema
    prima del contrario
    arresta il Sistema
    senza far rumore
    arresta il Sistema
    che peggio di così
    si muore.
    Composta martedì 5 novembre 2013
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      Scritta da: Michele Gentile

      Per favore il conto

      Sono uscito senza bancomat
      stasera
      volevi una vita da scout
      che mi facesse pena,
      per favore il conto.
      Suppongo
      sia un diritto
      non rinunciare al proprio habitat
      per cena.
      Volevo darti un passe partout
      e ho digerito bocconi amari
      per far suonar la sveglia,
      pesante come un mammut
      in uno zoo di cristalli.
      Tu mi accarezzi il cuscino e dormi
      per favore il conto
      tu ti accarezzi il pizzo e non parli,
      per favore il conto
      tu voti chi gli pare e non ti senti
      per favore uno sconto.
      Composta lunedì 4 novembre 2013
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        Scritta da: Michele Gentile

        Rimorso

        Una via d'uscita
        da queste terre
        aride
        disperate,
        le mie braccia
        orfane del tuo risveglio.
        So cosa mi prende
        so cosa mi prende.
        Il vuoto
        tuona all'infinito
        incide le acque,
        le tramuta in prezioso
        smeraldo e
        le frantuma
        in mille liquide ore
        di schiavitù.
        Ulula il vento
        mi trascina lontano
        ai margini di ogni parola
        strappa la tenerezza
        scavando anche
        ridendo...
        imploro giustizia
        costretto al rimorso
        e so cosa mi attende
        e so cosa mi attende.
        Composta martedì 29 ottobre 2013
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          Scritta da: Michele Gentile

          I Respiri del Mare

          Anima cucita al vento
          vela il nome mio,
          giorni e notti
          come remi
          per osare oltre
          le correnti.
          Tempesta
          o bonaccia
          nembi
          e gabbiani
          terre oramai perdute.
          Offro la mia rotta
          al mare,
          ai materni respiri
          di acque misericordiose,
          dal silenzio fedele
          del vecchio porto
          verso il feroce richiamo
          d'Anfitrite.
          Composta sabato 12 ottobre 2013
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            Scritta da: Michele Gentile

            Atipici

            Mi trattengo un po'
            sulla riva di questo atipico dolore.
            Per ignorare ancora
            mille altri modi di vivere
            e tramutare in conquista
            ogni lacrima precipitata sulle mie rose.
            Meschini afflati, vili, sordidi banchetti
            abbiamo consumato
            a riparo dai giorni di festa.
            Mi congratulo con la vostra perseveranza,
            deboli vi ha reso ai miei occhi,
            ha colmato i calici
            e tutti, ora, brindano
            al guscio del nuovo nato.
            In fila prendiamo il numero dell'ipocrisia,
            facciamo numeri da saltimbanco
            tra un guaio ed una guarigione
            seminando giorni estinti
            sulla riva di questa
            atipica allegria.
            Composta domenica 1 settembre 2013
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              Scritta da: Michele Gentile

              Capricci

              Tu sola conosci la via
              i gesti, le parole
              per spegnere quest'inferno.
              E se faccio resistenza...
              guardami come guardi un bimbo, un moccioso
              che reclama pochi, assurdi diritti.
              Dovrai aver pazienza
              tenacia
              un dio in più.
              Cosa vuoi farci
              qui dentro fa davvero freddo
              e per scaldarmi
              non basta la fiamma di una candela.
              Composta sabato 10 agosto 2013
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                Scritta da: Michele Gentile

                Inconsapevoli

                Sorgemmo, inconsapevoli
                inesorabili
                alba dalle tenebre.
                Preziosa fonte in dono
                le nostre anime ne fecero
                il loro tempo... città d'oro.
                Ci riconobbe il destino
                ai confini del deserto,
                dissetò ogni amarezza
                col calice dell'incanto.
                Ci sorrise la luna
                sostenendo parole nuove
                da scolpire su ogni silenzio.
                Fummo infine giovani
                dinanzi al vento
                non poco ingenui,
                volle spazzar via ogni promessa
                oscurò quel cielo
                dipingendolo d'infamia.
                Tramontammo, inconsapevoli
                implacabili
                sole prima delle tenebre.
                Composta domenica 28 luglio 2013
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                  Scritta da: Michele Gentile

                  Un giorno di primavera

                  Un giorno
                  di primavera,
                  forse
                  una manciata di petali
                  tradirà la mia partenza.
                  Saluterà tutto ciò
                  che avrò saputo spiegare
                  attendere.
                  Ogni mio sorriso
                  tutte le lacrime,
                  per la terra che mi parlò del vento
                  per le fiamme di una notte eterna,
                  vorranno parlarti di me.
                  Vado via...
                  così come sono giunto,
                  torno alle mura d'Atlantide
                  fratello mio,
                  senza pane, senza stelle
                  con la speranza nel cuore
                  di rinascere un giorno di primavera
                  forse,
                  quando una manciata di petali
                  sorriderà al popolo in festa.
                  Composta venerdì 19 luglio 2013
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