Le migliori poesie inserite da Davide Bidin

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Scritta da: Davide Bidin

Verrà un giorno

Verrà un giorno
Grondante di pioggia battente
Divampante di fatuo calor
Tremante il grembo materno
Il crepuscolo arriverà

Verrà un giorno
Quando l'altrove ci chiamerà
e tutti andrem per mano
Senza paura nel cuore
Senza speranza negli occhi

Verrà un giorno
Non luttuoso
Ma mirabile estatico
Sarà il mattino che conosciamo
Quando la sfera oserà fermarsi

Il destino è promessa
Come l'uomo che fin dal primo
Infantil passo sbadato
Sa del suo mortal fato
Così Mnemosine morrà quel dì

e allora vedremo in noi
Non nubi oscure
Non ombre immateriali
Ma il calore e chiarore
Degli attimi che han reso vivi

Verrà quel giorno
e nei nostri occhi si scorgerà
Tutta l'essenza che al padrone abbiam rubato
Grideremo il nostro istante gioioso
Con la follia del silenzio

Verrà il giorno
Le cui tremuli menti
Che un dì vollero perdere
Lo scorrere della sabbia
Taceranno

Tempo piangerem quell'attimo
Nel ricordo
Il ricordo
Di aver provato a ingannare
Senza saper che lui solo... ci ha ingannato.
Composta venerdì 9 ottobre 2009
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    Scritta da: Davide Bidin

    La ballata del Caduto

    Sparo
    gli occhi mirano il petto scalfito
    gettate le membra sulla terra
    non un nemico d'innanzi
    non vi è mai

    sguardo di uomo
    riflessione finale
    vuoto è l'odio, la tristezza
    inutile l'amore, la felicità
    la domanda è, cosa si era?

    Ancora un barlume sulla camicia
    rubino, vino, cherry e mosto
    grondante rimasuglio di ciò
    che siamo, che eravamo
    ma vivo, ho vissuto per via dell'olio carminio?

    Qual è il significato di ciò che ero
    e ch'è il significante di ciò che ho fatto
    mezzo era il mio corpo
    senza testa sarebbe morto
    sarò idra pel mio retaggio?

    Il braccio distende nell'ultima scintilla
    la tasca lontana a parer miglia
    viene toccata al fine
    ne esce un'icona
    che riveli il motivo della danza?

    Forse speranza per i nascituri
    ma se il nato un attimo fa ero io
    Forse epitaffio reverenziale
    ma se le idee spirano nell'oblio
    Eravamo, Siamo, Diventiamo sterco secco?

    La foto davanti al volto già mesto
    le iridi si mostrano all'astro con l'ultimo sprazzo
    atto a scoprir che l'immago
    è bianca perché capovolta
    è buio cala si alza il sipario.
    Composta martedì 6 ottobre 2009
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      Scritta da: Davide Bidin

      Boudoir

      Le nostre carni si ammassano
      i nostri odori si mischiano
      e il suono dell'incresparsi delle nostre labbra
      un sol sapore fan captare
      amore

      è questo lo scrosciare per cui
      le bocche degli stolti ragazzetti van riempiendo?
      È forse questo il concetto per il quale
      in migliaia hanno smesso di respirare?
      Amore

      Se è così ordino al padron Destino di bloccare l'attimo
      questo solo presente in cui vive l'essere umano
      e di renderlo eterno nella sua perfezione
      così che nessuno possa mai più esser infelice
      amore.
      Composta domenica 5 aprile 2009
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        Scritta da: Davide Bidin

        Delirio di uno schizofrenico

        In tutta la vita ho imparato
        cosa è importante in una persona
        il primo è l'ultimo verso
        niente più vi è in un ricordo
        nient'altro che un delirio

        tutto ciò ch'è al centro
        tra queste due contraddizioni
        incostanti e incontrastate
        non è nulla

        è vomito a tinte vivaci
        è melma al sapor di limone
        è il tempo inutilizzato
        di una vita sprecata

        un vizio
        che finisce quando arriva
        la dolce assuefazione
        al paradosso iniquo

        il vizio
        eppur v'è dolcezza
        nella corruzione.
        Com'è dolce il mal di vivere

        atterriti ancora restiamo
        guardando l'aspro crepuscolo
        di un eterno ritorno
        di un acre crepitante credo

        inutile è ciò che leggete
        perché nulla vi insegnerà
        su niente posso indottrinarvi
        se non su domande e incubi

        il destino di un uomo è quello
        saper di non sapere
        viver senza volerlo
        eppure, avendone bisogno

        l'ambiguità di una certezza
        la solitudine del proprio essere
        che affoga tra i dubbi
        solo e sempre dubbi
        Che non v'è niente da capire.
        Composta martedì 10 novembre 2009
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          Scritta da: Davide Bidin

          Miracolo Estatico

          Cangianti lembi azzurri
          Ammiro nel bagliore
          Di mille candele
          Anche tra la nebbia più greve
          Nulla non mi farebbe vedere

          Il tuo sguardo

          Ciò che rende... te
          Le parole non posson definire
          Ciò che un'emozione... sola
          Può far capire
          Il mare in cui mi trovo è tuo

          Il tuo azzurro

          Qualcosa di eterno
          Nella sua fragile essenza
          Il piacere ch'è semplice
          Provo in quest'attimo di estasi
          Contemplo l'infinito

          Le tue stelle

          Rispecchiano il mio tetro volto
          Ch'è immobile impietrito
          è rivolto solo a te
          Con la titubante accettazione
          Dell'omonimo innamorato

          Quando mi getto
          Negli occhi tuoi
          Anche il Destino m'invidia
          Non può veder
          La magia che da te

          Si fa sorgente pel mio dolente cuore

          i tuoi miracoli d'amore.
          Composta venerdì 18 dicembre 2009
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            Scritta da: Davide Bidin

            Torino in una notte di Dicembre

            Annaspo nel freddo pungente
            Nell'ultima mezz'ora vissuta
            Nella veglia saccente
            Tra aliti di ghiaccio
            Inciampo per ispide tenebre

            Torino in dicembre
            Nella neve lievitata di una notte
            La luna piangente contemplo
            Lo spettacolo celestiale
            Di immacolate stelle corvine

            Cammino e noto
            Come tutto il mondo
            Nella notte frigida di un inverno
            Si dissipa all'istante
            Il mio cuore s'innalza

            l'ultima persona della città
            Ultimo uomo che affronta
            Il tacente gelo
            e l'anima comprende
            Che questa è vita

            Fermo nelle vesti su legno di faggio
            Guardo con sorriso distaccato
            l'ultima luce soffocata
            Nei miei occhi il ricordo
            Di un'amore

            Rimango per minuti che paion ore
            Stabile in quella tenebra abbacinante
            Che non brilla di speranza
            Ma abbaglia con saggezza
            Di donna danzante

            Esco dal candido campo
            Con una nuova presenza
            Entro me si fà nova
            l'infatuazione per l'animo mio
            Orme nella neve lascio

            In una notte di Torino in dicembre.
            Composta sabato 19 dicembre 2009
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              Scritta da: Davide Bidin

              La Ballata Dell'Infatuato

              In quella fulgida luce
              Di un giorno passato
              a camminare tra la gente
              e il trambusto
              Non ho saputo dirti con voce

              Che t'Amo

              Come il sole
              Ama la luna
              Segretamente ma eternamente
              Ad ogni calare
              In ogni momento e in ogni dove

              t'amo

              Quando io son alto nel cielo
              t'amo come fosse tramonto
              Quando io son sotto le stelle
              t'amo come fosse aurora
              In ogni tempo

              t'Amo

              In quell'accozzaglia di
              Umana stirpe
              Io ti vorrei dire
              Mille parole, mille discorsi
              Eppur son muto

              Codardo come solo
              i poeti san esserlo
              Sinceramente convinto
              De le passioni mie
              Ma atterrito nel dubbio de le tue

              Spero solo
              In un giorno svegliarmi
              Da questa stolta paura
              e lanciarmi
              Verso le stelle

              e trovare al fine
              Quella sacra vittoria
              Quel miraggio tangibile
              Ch'è bacio, è eclissi
              è Amore splendente e opaco.
              Composta domenica 27 dicembre 2009
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                Scritta da: Davide Bidin
                Come puoi star solo?
                In questo mondo che vomita in volto
                sbuffate d'esistenza avariata
                Come puoi star solo?
                mentre
                corri in cerca di quell'anfratto che chiamiamo
                serenità
                eppure ci rendiam conto della
                "gutturale inefficienza"
                del nostro desiderio
                siam sempre soli eppure
                in quest'epoca di unitarietà globale
                rigurgitante personalità sparse
                ed aspre
                che non ci appartengono
                di inutili amene convinzioni
                marcescenti
                chi può davvero ritenersi solo?
                io mi sento solo
                certe volte
                quando sono in casa chiuso
                dove
                a malapena odo i rumori assordanti
                e inconcludenti provenienti dal mondo
                e m'isolo lieto a scrivere farse
                ugualmente inconcludenti
                su persone che son davvero sole
                dentro me soltanto
                senza aspettarmi un saluto
                un ringraziamento
                o una flebile parola
                solo allora son solo
                solo allora
                ma voi
                tutti gli altri
                e me
                come possono definirsi soli?
                basta accendere uno schermo invisibile
                per capire che tutta la merda che addosso ti cala
                tutto il liquame eruttato da coloro che non vogliono esser soli
                a cui schifa questa baluginante essenza,
                la merda da cui traggo giovamento
                non è altro che niente trasfigurante
                e allora son solo
                l'unico motivo per cui esco ancora di casa
                e capire quanto poco le persone
                han da dire
                e quanto, al contrario
                io ho da dire su loro.
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                  Scritta da: Davide Bidin
                  Gente, il sesso non è mai stato
                  altro che una miscela
                  di corpi che fanno l'uno
                  per l'altro
                  ciò che piace
                  a loro e all'evoluzione
                  fare
                  per desiderio
                  o disperazione
                  o necessità
                  Non hanno alcun scopo
                  se non l'amore
                  e lo scopo della vita
                  I sessualisti
                  sono prodotti del sesso
                  Siamo fatti del sesso
                  Il sesso ha fatto l'Esercito della salvezza
                  Siamo sesso
                  Non c'è nulla di Oscuro
                  intorno a questa magia
                  E quelle fitte di desiderio
                  che vi fanno star male
                  Quei sogni impensabili
                  che vi riempiono di dubbi
                  - finché gioie selvaggie sgorgano
                  da uno spirito entusiastico
                  mangiate la polvere! GRIDATE!
                  Grazie a Dio i pensieri
                  eccitano quanto la carne
                  Grazie a Dio c'è un posto
                  in tutto questo lui e lei
                  e lui e lei
                  e lei e lui
                  per un me e me -.
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                    Scritta da: Davide Bidin

                    Viriltà

                    Virili
                    ragazzi e ragazze
                    prestanti, belli, sani
                    viventi all'Alien, Holliwood, Paparazzi
                    in luoghi della "bella vita"
                    vomitanti cultura vuota
                    ci si accatasta
                    con libertà e benestare
                    conformando la nostra speranza
                    a quella mostrata dagli altri
                    e a loro mostrata di volta
                    bevendo ceres, sorseggiando heineken
                    tracannando vodka
                    cestinando il tempo in una cosa forzata.
                    Ci potrai trovare al bancone, dietro al culo
                    di qualche puttana vecchia a quattordici anni
                    nei bagni socchiusi a sniffare bicarbonato
                    mischiato con ostie nuove
                    O in angoli delle strade o nei parchi
                    a rigettare la nostra esistenza
                    su un altare di bile dai mille colori
                    Bambini e bambine
                    forti, indomiti, immortali
                    in astinenza d'affetto
                    tutti
                    Provare qualcosa di nuovo
                    per compiacere qualcun altro
                    Il credo
                    Nessuno nel cerchio
                    si permette di seguire
                    motivazioni diverse
                    spaventati, atterriti dal sentirsi derisi
                    di perdere quella sacrale popolarità
                    in una cantilenante presa per il culo
                    come iene e sciacalli in cerca di carcasse
                    alla rincorsa di una gioia sconfitta in partenza
                    Non siam ancor nati
                    poiché non partoriti
                    Indifferenti a noi stessi
                    occorre far tutto per farsi accettare
                    e non per sfizio, per incessante ricerca
                    di qualcosa nuova, di nuova conoscenza
                    Non stufi di vita
                    ma stanchi
                    indifferenti
                    a se stessi e mai agli altri
                    che anch'essi son stanchi di sé
                    così spaventati e urlanti, tremanti
                    Martiri di una lezione
                    di una storia sbagliata
                    Vili.
                    Composta martedì 22 febbraio 2011
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