Riflessioni
Il canto di un uccellino,
il bagliore tra i rami di un pino,
un fiore che si apre in
un campo vicino,
il sorriso di un bambino
Tutto questo mi fa sentire
viva.
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Il canto di un uccellino,
il bagliore tra i rami di un pino,
un fiore che si apre in
un campo vicino,
il sorriso di un bambino
Tutto questo mi fa sentire
viva.
Caro amore mio
vorrei farti sapere
che per te
rubo tempo al tempo
regalandoti gli istanti
più preziosi
ed importanti
dei miei pensieri.
Ciò accade
quando
nei meriggi afosi
il tuo volto
si può intravedere
sorgere dai marosi
posato su nuvole di sole
accarezzato da un sogno
e inseguito da chimere.
Accade
quando nella buia notte
non sono più in grado
di sostenere lotte,
mi arrendo al rimpianto
e scavalcando gli ostacoli
del mio animo affranto
ti faccio entrare nel cuore
dei suoi segreti più profondi.
Accade
quando ti penso
mentre affondi
il tuo sguardo incantato
nell'azzurro del mare
in quel punto dove
è abbracciato all'orizzonte.
In quel luogo lontano
dove crudeli eventi
hanno esiliato
i nostri attimi
di vita insieme.
Ma mai...
abbiamo dimenticato
quella felicità
che ora più
non ci appartiene.
Accade
quando tendi la mano
verso un ignoto richiamo
nella segreta speranza
di incontrare la mia
ingannando il destino
che te l'ha portata via.
Accade
quando non trattengo più
quella lacrima uguale
a quella che hai tu
e scende
bruciando sulle gote
tutte le delusioni
che raccoglie
in un fiume
denso di dolore.
Ed io vincendo
un ingannevole
senso di pudore
confesso a me stessa
che con tutto il cuore
ti desidero tanto...
e ti scrivo
per farti sapere
quello che già sai.
Ciao
sei il mio amore
immenso e bello
mi manchi
e ti penso...
Appuntamento alle dieci
con i marinai infelici
e sigarette che si accorciano
rapide come la vita:
chissà perché
continuo a remare
in quest'omerico mare senza ritorno.
Appuntamento alle dieci
con gli angeli caduti
e i mulini senza vento:
chissà perché
continuo a portare
il saio della felicità proibita.
Appuntamento alle dieci
con le bambole di cera:
chissà perché
continuo a dimenticare
che dietro alla porta
c'è soltanto un forno crematorio.
Vago per cimiteri,
sempre meglio
che per gli ospedali.
Qui nessuno si lamenta,
il peggio l'hanno già passato
o fatto passare.
Qui ci cammino vivo
e quando mi sdraio
mi posso riposare,
non c'è rumore.
La scelta è ampia
c'è l'erba
oppure il marmo,
la pietra
o piccoli sassi levigati.
Anche il più cattivo,
visto in fotografia
non mi fa paura,
e se gli auguro l'inferno
so che non si potrà incazzare
e farmi del male.
E quando leggo
"dopo una lunga malattia"
per qualcuno non posso che gioire.
Quando è "penosa" poi
spero proprio che lo sia.
Ed a chi qualche volta ci ha provato
a farmi crepare,
dico sorridendo
"vedi, mi hai preceduto",
anzi,
per esser chiaro,
"vedo che mi hai preceduto"
e lo vedo con piacere.
Ma se ci penso meglio
poi mi chiedo se
in fondo in fondo
sia proprio un gran vantaggio
restare in piedi
a queste condizioni,
né più né meno
che per respirare,
e venir qui,
vagare fra le tombe,
sputare addosso
giusto a qualche foto.
In fin dei conti
voi siete stati bene,
anche se non meritavate niente,
e poi,
il fatto che mi abbiate preceduto
non è che mi risolva molto.
Per voi
il tempo che avete avuto
è sempre stato di un bel sereno,
il mio invece è stato ed è
un tempo che è tempesta.
Memorie di treni
partiti una notte
senza lampioni,
soltanto nuvole
gonfie di niente
e l'acquavite di un'estate:
a volte restavo
con gli occhi sbarrati
a scavare il buio,
aggrappata al cordone ombelicale
come ad un sogno.
Il pendolo oscilla
nel ventaglio della luna:
deserto di parole
oltre al linea del ponte,
fanali sospesi
tra nostalgia
e mandorli in fiore
Domani
un carcere senza finestre,
alberi che non mi conoscono
nell'aria che fuma
fanali e sigarette;
domani
passeggeri nuovi
con lo stesso destino
malato di cancro e di noia.
a te che sei distante
vorrei che come me guardassi il cielo
Nel flusso e nel riflusso del mio cuore
vedessi il mio volto
i miei occhi
le mie labbra
l'immenso amore
che ci unisce nel dirti
ti amo!
Le aveva
promesso
il sempre,
per poi
voltarle
le spalle,
lasciandola
da sola...
nel pieno
della
tempesta!
Eppur lei
sperava
ancora
che si
voltasse
per un
sorriso,
un sorriso
che mai
arrivò!
Prendimi così,
nella mia
semplicità,
nel mio modo
di vedere
la vita cosi,
cosi com'è,
prendimi
con il mio
essere un
po' bambina,
un po' donna,
un po' folle
un po'
nostalgica,
prendimi cosi
quando come
un aquilone
volo nel
vento e
mentre
cado
lasciami
atterrare
nel tuo
amore,
prendimi
cosi nelle
notti
stellate
quanto
sogno
che la
vita è bella,
prendimi
con amore
ed io,
io prenderò
te come sei,
con amore!
Dicono:
a carnevale
ogni scherzo
vale!
Io dico:
che mi bastano
già gli scherzi
della vita!
Figuriamoci
a
carnevale!
Intanto
la vita è un cammino
e noi camminiamo,
spesso ci perdiamo,
ma tranquilla,
la vita ti prende
per mano e ti dice:
Dove stai andando?
Non vedi che è la
strada sbagliata?
Io la guardo,
e le sorrido
con sarcasmo,
Vita lasciami
stare,
voglio andare
dove mi pare,
lo vuoi capire
che io voglio
camminare
ed essere libera
di essere?
La vita mi guarda
e mi sorride,
và,
va pure dove vuoi!
Io la guardo,
e vado,
poi mi sento prendere
per braccio,
mi giro,
ariecco la vita,
la guardo
le parlo che cosa è che vuoi
ancora?
Và pure per la tua strada mi dice,
tanto prima o poi
arriverai
alla fine della strada
ed io dovrò lasciarti andare,
la guardo,
sarcastica la guardo!
Lo sò mia cara vita,
lo sò,
prima o poi la strada finirà.
ed allora vattene via
e fammi fare
la mia strada,
e quando incontrerò
la morte,
saprò che tu vita
hai smesso di ferirmi!