Poesie generazionali


Scritta da: ROBYPERS
in Poesie (Poesie generazionali)

I sogni

Da bambino si sogna molto specialmente ad occhi aperti
qualcuno si avverrà, altri no
a un certo punto ci si dimentica di sognare,
inizia la vita, la vita adulta.
Allora non si chiamano più sogni ma obiettivi,
si passa la gran parte della vita a realizzare questi obbiettivi
talmente presi dagli eventi che non ci accorgiamo che i sogni sono sempre attorno a noi.
Ben in pochi hanno avuto il coraggio di rincorrere i propri sogni.
Ecco arriva una visione, ci sembra di aver vissuto già quel momento quell'istante è già accaduto.
Una piccola parte del nostro cuore ricorderà di aver sognato proprio ciò che ha davanti agli occhi
ma con buona probabilità sarà tardi per viverlo,
o forse non si ha il coraggio per cambiare stravolgere tutto
agguantarlo e viverlo con serenità.
Composta martedì 25 marzo 2014
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    Scritta da: Carlo Peparello
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Scusa

    Scusa mondo se non ti maltratto abbastanza
    scusa cielo se in te non scorgo angeli
    scusa pioggia se ti maledico anche se porti vita
    scusa destino se do a te la colpa delle mie scelte
    scusa sconosciuto se non ti tratto come un amico
    scusa tempo se non ti sfrutto come dovrei
    scusa fortuna se non mi presento agli appuntamenti
    scusa passione se non ti ho dato ancora l'anima
    scusa desiderio se la mia carne non ti sazia
    scusa libertà se ti vesto di grigio.
    Composta martedì 25 marzo 2014
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      Scritta da: Maria Spanu
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Colours

      Nero, il colore della rabbia
      rosso come le labbra tue
      giallo come un campo di grano
      verdi son le foglie di una rosa in attesa di essere colta
      da una fanciulla.
      Arancione, il tramonto che abbiamo visto ieri insieme.
      Blu oceano pieno di creature che vogliono vivere felici
      tanti colori possono descrivere sentimenti
      ma solo tu puoi farmeli toccare e provare!
      Composta venerdì 4 novembre 2011
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        Padroni del nostro destino

        Ci sono momenti in cui la fantasia gira a mille,
        momenti in cui non devi e non vuoi aggrapparti alla realtà,
        momenti in cui stacchi la spina dal Mondo reale
        rimanendo senza una connessione,
        un punto di riferimento,
        una costante....
        È così, che impari a volare.
        A volte creare un Mondo tutto nostro, non è niente male,
        siamo al riparo, al sicuro,
        intoccabili, impenetrabili,
        e tutta la merda,
        tutto il male, che piano, piano uccide le nostre speranze,
        "qui", non entra.
        Questo "rifugio" non ha un nome,
        alcuni lo vedono come il "Paese delle Meraviglie",
        altri come il "Paese dei Balocchi",
        altri ancora come il "Mondo di Amélie",
        a me piace definirlo "universo parallelo".
        Ma non conta come lo vedi,
        e nemmeno come lo chiami...
        Stiamo sognando,
        stiamo volando,
        "qua", siamo padroni del nostro destino.
        È questa, l'unica cosa che conta.
        Composta domenica 23 marzo 2014
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          Scritta da: Sereno notturno
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Estasi-ante e post

          Scopro le antiche muse, che mi setacciano di sguardi.
          Si accaniscono come prede sul corpo sfiorato.
          Ancelle di fragilità estrema, con personalità propria.
          Nulla lasciano indietro nel percorso se non il superfluo.
          Nettare, emozione, sguardi, li tengono odorosamente stretti.
          Sanno benissimo da dove arriva l'essenza.
          Ne convengono sia doveroso evitarne l'astinenza.
          Così il lungo protendere dei corpi.
          Prolunga fallica.
          Caronte di piacere e di liquido pensiero.
          Si accingono ad abbeverarsi del prelibato succo.
          Composta lunedì 24 marzo 2014
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Mi manchi

            Mi manchi,
            nell'ombra della notte
            quando le mie labbra
            vorrebbero sfiorare le tue,
            mi manchi all'alba quando le prime luci
            entrano per illuminare
            il mio giaciglio reso vuoto
            dalla tua assenza,
            mi manchi quando
            mi appresto a vestirmi
            continuo ad essere spoglio
            e freddo senza il calore della tua pelle,
            mi manchi quando il gelo
            della bora soffia sul mio viso,
            vorrei che fosse il tuo respiro
            a inebriarmi di baci,
            mi manchi nella folla, nel caos,
            è tutto inverosimilmente
            vuoto e muto,
            mi mancherai sempre e ovunque
            e non saprò colmare
            la tua essenza,
            vacillo in un vortice
            di dolore
            mentre prego
            per ritrovarti
            in un luogo
            che sarà la mia terra santa!
            Composta domenica 23 marzo 2014
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              È sera

              È sera,
              il manto oscuro
              è illuminato dal luccichio
              di astri,
              vezzeggiano la sfera
              lunare,
              la sua opaca luce
              filtra sulle fronde
              di abeti,
              l'orologio
              segna il passare
              del tempo,
              il suo ticchettio
              tedioso,
              rattrista la mia
              anima
              vedo luci lontane
              anfratti e ruderi
              ammucchiati,
              un silenzio spettrale
              infranto soltanto
              dal fragile canto
              di una civetta,
              non so se amare o
              odiare questo malinconico
              amplesso,
              lontano dal fracasso
              cittadino,
              la quiete mia generosa amica
              rasserena il mio animo,
              distaccato dai rumori
              del mondo e dai suoi affanni,
              io solitario
              assaporo
              questa surreale visione
              sfogliando
              le pagine del tempo
              che imbiancano
              spietate
              i miei
              capelli
              e ne solcano
              rughe
              ed io mi arrendo
              al fluire del tempo.
              Composta domenica 23 marzo 2014
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