Il viso, gli occhi, il tuo mondo da baciare contemplando i tuoi pensieri da amare. Il mio mondo è il tuo, illuminato dal tuo sorriso, visto dai tuoi occhi, goduto dai tuoi pensieri, stretto nel tuo abbraccio, amato dai tuoi baci, voluto dal mio cuore.
Accendersi per guardarsi dentro e annullare il buio dell'ignoto. Farsi prendere dalla vita nel saperla dominare, sentirne la forza nell'arrendersi alle emozioni. Cercarsi nella mistica armonia di corpi e di cuori e ritrovarsi sempre più consapevoli nel dono dell'amore.
Il manto notturno avvolge i nostri pensieri, in un abbraccio di soffici desideri. Gocce di miele sulle tue labbra con la dolcezza dei nostri baci. Cavalchiamo insieme le bianche nuvole delle emozioni infinite, stretti nell'abbraccio delle stelle che mute ci stanno a guardare.
Un'oasi, miraggio o realtà è estensione dell'io, voglia del tuo cuore. Calma della mente frenesia del corpo e sottile gioco tra di essi. Oasi di bellezza e trasporto di dolci sensazioni.
Volo di luce, dolci armonie paragoni nel futuro, autostrada perfetta. Se cerchi ristoro tutta l'ombra sarà tua, comando ai tuoi desideri. Volo di luce, porta del cuore.
Dipingi con tutte le sfumature dei tuoi pensieri le pareti della mia anima, o mio poeta, tu che liberi nell'aria le dolci note di una canzone d'amore e riesci a scrivere dentro me la magia di un bacio.
Il mio buio ti cerca, per riempirsi di luce e godere del tocco del razionale piacere che infonde il tuo essere. Una carezza e un'altra sui pensieri lucenti, una, per ogni minuto che passa, cercando di rallentare il tempo per far si che durino di più. E il buio s'accende e il vuoto si riempie, mentre l'anima sente, solo un battito d'ali.
Un bacio alla rugiada e sulle guance un rossore invade i pensieri, perché a null'altro penso se non alla dolcezza del calore donato da colui che non è sogno, ma condivide con me gli attimi del tempo. E il mio sguardo s'abbassa, si posa e riposa e le braccia abbracciate son ali sul leggero alito di vita.
E si agita e ribolle, sferza, fischia e rugge, vuole alzarsi fino alle stelle, Fino alle altezze incrollabili... È forse l'Ade? Una forza infernale sotto la ribollente caldaia ha forse acceso il fuoco della geenna, e ha stravolto l'abisso rovesciandolo dal profondo?
All'urto delle onde infuriate, incessantemente la massa del mare con mugghiare, fischi, sibili e urla batte contro lo scoglio della riva. Ma, pacifico e altero, non scosso dai capricci delle onde, immobile, immutabile, contemporaneo alla creazione del mondo, tu stai nostro gigante!
E irritate dalla battaglia come ad un assalto fatale, di nuovo urlando si gettano le onde contro il tuo enorme massiccio. Ma contro la pietra immutabile s'è affranto l'assalto tempestoso; Sprizza l'onda sconfitta e si scioglie in sporca schiuma senza forza il suo impeto...
E tu stai fermo, possente scoglio! Attendi solo un'ora, poi un'altra, E si stancherà l'onda rimbombante di combattere contro il tuo tallone... Stanca del malvagio sollazzo, di nuovo divenuta umile, senza urla, senza più lotta sotto il tuo tallone di gigante di nuovo l'onda si placherà...