Poesie dal Libro:Lungo le consuete vie

Anno:
2007
Autore:
Mauro Paolocci
Editore:
Fuoridalcoro

Scritta da: Mauro Paolocci

Amico

Non so se ancora ti incontra il dolore,
amico, quando vai tra la gente
e degli anni t'assale la somma.
L'ho scorto negli occhi vivi
un lampo spietato che a tratti,
attraversa lo sguardo,
penetra le cose, gli affetti
pretende rispetto
e solo a volte si stempera.
Non siamo più gli stessi
ripeti
ci rode un'ansia senza nome.
Sarà che sembrava tutto il mondo
e stiamo già a metà del passo,
o che di quelle chimere poche
sopravvivono incolumi.
Bastano – nondimeno –
pur se inconfessate
o basta immaginarle ignote.
Saranno un'eco lontana,
una segreta cui nessuno acceda,
saranno l'infelice anelito
che ci accompagna ognora,
mentre, dai vicoli angusti,
compaiono le ombre
alle quali un giorno, ignari,
chiedemmo la via.
dal libro "Lungo le consuete vie" di Mauro Paolocci
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    Scritta da: Enea Paolocci

    Ricordi?

    Lo vedi?
    Sono giunti i giorni dei ripensamenti.
    Ricordi?
    Ci chiedevamo: come sarà?
    E ora sappiamo.
    Del molo sul lago indugia un'ombra,
    quasi un dolore
    che dentro la notte ci interpella,
    chiama a raccolta gli amici di un tempo
    quelli che ieri erano per sempre
    e non sono più.
    Tornano a volte,
    inaspettati,
    a riaprire stagioni perdute
    e sorridono dal canto di strada
    ove s'apriva l'uscio di casa.

    Minuti ritagliati di nostre attese,
    ancora illese,
    che qualcuno
    saprà intuire sotto le pieghe
    che inesorabili
    si posano sui visi
    come le caligini
    sui campi di maggese.
    dal libro "Lungo le consuete vie" di Mauro Paolocci
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      Scritta da: Enea Paolocci

      Verrà la sera

      Verrà la sera e ti somiglierà
      come l'armonia che non ritrovo.
      Verrà la sera e mi parlerà di te
      -compagna antica-
      con parole dilette.
      Sarà una sera innocente,
      stillante presagi scordati.
      Ci troverà novelli amanti
      allorché i figli saranno intorno
      e dalla panca
      vedremo leggiadra la luna
      sbiancare piano
      al limitare del nuovo giorno.
      dal libro "Lungo le consuete vie" di Mauro Paolocci
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        Scritta da: Enea Paolocci

        Notte umbra

        Lungo le consuete vie
        d'evanescenti luci ornate
        soli, a lungo camminiamo.
        Silente è la cittadina
        che notte e tramontana
        han reso spoglia.
        Sfiliamo tra palazzi austeri,
        sotto indomiti architravi,
        coi fiati a divenire nuvolecondensa,
        muti e incerti, un passo dopo l'altro,
        chiedendo ai muri quelle conferme
        che rinnovano la nostra attitudine al mondo.
        dal libro "Lungo le consuete vie" di Mauro Paolocci
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