Questo sito contribuisce alla audience di

Poesie di Renato Pergola

Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Per favore non gridate.
Fate tacere il vostro odio,
quel rumore violento dell'ira,
quel grido soffocato d'angoscia,
quel battere impetuoso del vostro cuore.
Per favore non gridate.
Per molto tempo ho sentito le vittime
innocenti gridare le loro suppliche
ai suoi carnefici, ad amanti, mariti, amici,
rassicuranti mostri dai volti angelici.
Per favore non gridate.
Lasciatemi sentire lo scroscio della pioggia,
il rumore dell'acqua, dell'erba che cresce,
del fiore che sboccia, del bacio che schiocca.
Per favore ascoltate.
Non sentite anche voi questo assordante
desiderio d'amore.
Renato Pergola
Vota la poesia: Commenta

    Il Redentore del 1954

    Ricordo ancora con nostalgia
    prima dea festa del Redentor
    a casa xe preparava, con euforia,
    paste e fasioi peperonata e saor.

    E dopo de corsa in fondamenta,
    per tenir el posto su eà riva più bea.
    Eà gente girava feice e contenta,
    mio pare arivava portando eà toea.

    Mia mare el magnar e queo che serve
    e noialtri fioi co e careghe in testa.
    Eà gente che canta, che bala, che beve,
    per tuta eà Giudecca ghe gera na festa.

    Tuto el Canal xe impegnio de barche
    co i baoni impissai e tute inghirlandae
    de figure de luce e piene de frasche,
    eà gente rideva... che grande cantae!.

    Se stua i fanai, se sente un boto in cieo,
    comincia i foghi e eà gente co eà testa in sù
    i varda disendo: " Hooo mama che beo
    eà sembra eà corona del nostro Gesù

    I foghi pareva ghirlande de fiori,
    el rosso col verde faseva un bel sogo
    iluminando Venesia de mie colori
    el Canal dea Giudecca pareva de fogo.

    Tre boti anunciava che eà vesta xe finia,
    tra el sacro el profano xe finio Redentor
    eà gente pian pian xe alsa e va via,
    questo ricordo me resta nel cuor.
    Renato Pergola
    Vota la poesia: Commenta

      Se penso ai tempi bei

      Ghe se dei scaraboci nea vita mia,
      e mi voria (come se faseva da putei)
      strapasar i giorni bruti e butarli via
      e de tenir un quaderno dei più bei.
      Però se penso a quando gero fio,
      anca se co eà fame se faseva eà guera,
      mi sensa esitar tornaria indrio,
      per respirar quell'aria che ghe gera.
      Ghe gera un'aria spensierada, un'allegria,
      e penso ae done che sogava eà tombola su eà cae:
      e do ochete! ciamava eà sora Maria,
      eà dona che teneva el carteon e misiava e bae.
      De istà se andava a nuar tutti quanti
      in fondamenta sul canal deà Giudecca,
      de soghi po se ghe ne faseva tanti,
      eà corda, el campanon, eà mosca ceca.
      Po, quando so cresuo e go trovà eà morosa,
      na tosa che par mi se tutta un pregio,
      dopo tre ani eà se deventada sposa,
      e eà vita ga comincià andar sempre megio.
      Ogni ano se trovemo co nevodi i fradei
      per far un pranso tutti in compagnia,
      e questo me ricorda i tempi bei,
      che no ti voressi mai che i andasse via.
      Renato Pergola
      Vota la poesia: Commenta

        Tornerò

        Un giorno tornerò dov'ero prima
        che gli occhi miei si aprissero al fato,
        dove l'amor divino ha posto in cima
        quelle cose belle che per noi ha creato.
        E lascerò questo mondo crudele
        fatto d'invidie, di odi e rancori,
        di guerre e di intricate ragnatele
        che gli uomini hanno posto nei cuori.
        Ma lascerò anche un'immenso amore
        per le persone da me tanto amate,
        per ritrovarle in altre dimore
        in altri luoghi di anime popolate.
        Renato Pergola
        Vota la poesia: Commenta

          Solo un ricordo

          Cosa rimane di noi,
          se non un vecchio stanco amore vissuto intensamente.
          Di quell'amore che nulla a chiesto e tutto ha dato.
          Solo un ricordo di giovanili passioni,
          di forti emozioni di due giovani amanti.
          Ed è per questo amore che fino all'ultimo vivrò per sentirti dire ancora: ti amo!
          Renato Pergola
          Vota la poesia: Commenta

            In ricordo del mio gatto

            Prima di dirti addio.
            Vorrei ricordare il tuo arrivo
            nella mia casa e nella mia vita,
            ricordare il tuo bel muso vivo,
            e la tua tenerezza infinita.
            Ricordare il tuoi occhi grandi
            e dell'amore che hai saputo dare,
            ricordare il tuoi dolci sguardi
            che solo baci potevano rubare.
            Ricordare che per casa correvi
            e a noi tutti che ti abbiamo amato,
            il ricordo che la gioia esprimevi,
            con i tuoi richiami per essere coccolato.
            Tutto questo vorrei ricordare,
            amico di sempre, caro amico mio,
            dirti che hai saputo farti amare.
            Questo ricorderò prima di dirti... Addio.
            Renato Pergola
            Vota la poesia: Commenta

              Io credo

              Credo in un mondo pieno di speranza,
              per chi avrà il coraggio di perdonare,
              per chi nel dolore avrà saputo dare,
              senza tornaconto amore in abbondanza.
              Credo in una vita fatta d'amore intenso
              che si più duratura e più completa,
              che possa dire anch'io, come disse il poeta,
              di questo amore "m'illumino d'immenso".
              Renato Pergola
              Vota la poesia: Commenta

                Ricompensa d'amore

                Cuore vagabondo dove vai?
                Vado dove un giorno mi portò colei
                che ho tanto amato e tanto pianto.
                Dove l'amore senza età e senza tempo mi conforta, in un posto dove l'amore sboccia una sola volta.
                Cuore vagabondo, quando un giorno sarai al mio cospetto, verrò ad asciugarti quelle lacrime che meritano rispetto.
                Renato Pergola
                Vota la poesia: Commenta

                  Morire

                  Passa la morte gelida e silente,
                  ci scruta, ci osserva ma non dice niente.
                  Poi d'improvviso si ferma sul tuo letto,
                  la guardi e ti accorgi che merita rispetto,
                  di lei non devi aver paura e mandare via,
                  ma del mostro che ti ha reso infelice, la malattia.
                  Lasciami vita, lasciami andare,
                  ho donato tutto il mio amore, più niente posso dare.
                  Renato Pergola
                  Vota la poesia: Commenta