Vola il gabbiano come un argenteo aliante, sopra una gondola, sulla laguna bruma, rincorre l'onda con la sua bianca schiuma, accarezzando Venezia come un tenero amante. Suonano le campane in alto alla sua mole, del campanile e delle chiese intorno, grida il pescatore annunciando il suo ritorno, svegliando Venezia sotto un tiepido sole. Vola il gabbiano e su in alto nel cielo si staglia a rimirar Venezia che nessuna città eguaglia.
Come una conchiglia trovata in riva al mare, è la mia vita vuota che non sa più amare. Per colpa di una donna a me non più devota, che mi ha reso infelice, mi ha reso idiota. Rideva del mio amore, delle mie carezze audaci, e senza vergogna ad altri regalava i suoi baci. sono stato il suo zimbello, il suo schiavo devoto, ma lei mi gettò via come un vaso vuoto. Io non conobbi donna più cinica e crudele, diceva di amarmi, ma non fu mai fedele. Io l'amavo e per lei avrei fatto tutto, ma la colpa è mia se l'anima ho perduto. Quando si ammalò del fatale mal francese, quando sola e stanca la mia mano chiese, solo allora capì quanto fui caduto in basso, e nel letto la lasciai con il suo lenone grasso. Quel male che la condannò quand'era bella, che la privò di quella vita gaia e novella, quel male che deturpò il dolce suo bel viso, a spento in lei il peccato ed il sorriso. Quanto la odiai per il dolore che ho vissuto, ora riprendo al mia vita che avevo in lei perduto. E a lei, dentro la bara, nel suo sudario avvolta, le rinnovo il mio disprezzo per l'ultima volta.
Io aspetto: solo quando lo vorrai io ti starò vicino. Io aspetto: quando deciderai di vivere insieme, io ci sarò. Io aspetto: quando sarai pronta ad amarmi, io saprò amarti. Io aspetto: ehi stronza sono 20 anni che aspetto, quando ti decidi!
Il vento rubava le mie parole, parole d'amore scritte sulla sabbia, mentre in una triste giornata di sole volli calmare la mia folle rabbia. Quando incurante della mia gelosia, ti vidi raggiante in riva al mare mentre giocavi con lui in allegria, pensando a che a lui ti volessi dare. Non è colpa tua, sei giovane, bella, ti piace scherzare, vivere, amare. È la gelosia che mi rode, mi arrovella, sono schiavo di lei, non lo posso negare. Ma un altro vento mi donava il sorriso, mentre incontro a me correvi radiosa, ho visto l'amore sul tuo dolce viso, che mi liberò da quella catena morbosa.