Poesie di Lina Orlandi

Nato mercoledì 29 marzo 1961 a Bologna (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: L. Orlandi

Pisini

Ti ricordi i pisini?

Agiscono prima di chiudere gli occhi
e fanno che tu abbia dei bei sogni.

Sono piccini, piccini
in una mano ce ne stanno tanti,
e quando si arrampicano sulla coperta,
neanche si muove per quanto son leggeri.

Salgono sul letto e piano piano
si appoggiano sugli occhi,
abbassano le palpebre,
distendono le braccia
e riposano le gambe.

Arriva il sonno e il sogno,
svaniscono fino a un'altra sera.
Lina Orlandi
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    Scritta da: L. Orlandi

    Fatale

    Attesa dell'ineluttabile
    nei miei sogni incontro.

    Certezze, premonizione, paura dell'ignoto,
    idee confuse sfiorano la mente,
    triste malinconia pervade l'anima,

    non ti aspetto ma sei qui,
    ti abbraccio per poco,
    l'ora ti attende e oltre
    il cancello severi giudizi.

    Eredi eterne, dolci sorrisi,
    forti strette nell'addio.

    Rimango sull'uscio,
    osservo stupita esultanza molesta.
    Lina Orlandi
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      Scritta da: L. Orlandi

      Stanca

      A volte sono stanca di cercare
      risolvi al tuo cuore,
      stanca di perenni paure inutili e vane,
      momenti bui consegnano buio
      persino al mio petto,
      attimi di gioia solo dopo baleni d'abbraccio.

      Non crogiolarti nel mio patimento,
      la spossatezza mi rende potente,
      cerca il sole dentro te,
      il mio non basta per due.

      Voglio libertà,
      sostare solinga,
      togli le gabbie
      e cerca la stella o...
      lasciami andare.
      Lina Orlandi
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        Scritta da: L. Orlandi

        Ritirata

        Ispirazione viene da sé,
        cerco ombra, alito tra le fronde,
        pochi rumori,
        chiudo gli occhi
        e tutto arriva.

        Grafia di mano,
        dolce barca sulle onde,
        fino all'orizzonte dietro il sole.

        Fuga per cercare spazio,
        dentro e fuori purché ampio.

        Evado da cosa? da chi?

        Ancora non ho risposte,
        il cammino è torbido,
        la libertà è sola,
        come me.
        Lina Orlandi
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          Scritta da: L. Orlandi

          Dimora ispiratrice

          Mano che imprimi versi,
          ascolta il silenzio di questa dimora,
          memore di anni passati
          allevati con amore.

          Muri trasudano conoscenza,
          erba sorgente vide grandi passi,
          dolce quiete mi accogli,
          vento parli ai rami e sussurri ai fiori,

          sole nascondi il viso tra le fronde,
          lasciando un fresco oblio
          per meriggi sonnecchianti.

          Venero meditazione
          assaporo libertà.
          Lina Orlandi
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            Scritta da: L. Orlandi

            Fantasmi

            Paesi fantasmi abbandonati
            Fantasmi trascinano le loro scarpe
            Dove?

            Fosse sputano corpi decapitati
            Guerra, maledetta voragine
            Ingoi e divori
            Cosa rimane?

            Urla soffocate, lacrime aride, occhi vuoti
            Neanche la speranza aiuta la mia anima
            che con tonfo sordo raggiunge il
            Profondo infinito, assaggia il limite invalicabile
            E piano riemerge, ricerca la luce

            E rinasce.
            Lina Orlandi
            Composta venerdì 7 ottobre 2011
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              Scritta da: L. Orlandi

              Giaciglio

              Giaciglio, vieni meco,
              il sito del riposo è ovunque,
              mente ignorante,
              mano furtiva.

              Ricchezze, gemme preziose,
              mente ignorante,
              mano furtiva.

              Ammazzare, terminare,
              disintegrare, schiacciare,
              lama sottile rincorre furiosa.

              Galoppo, ansimo, aria,
              giaciglio non lasciarmi.
              Anfratto nero, segreto,
              la casa ora,
              riposo.
              Lina Orlandi
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                Scritta da: L. Orlandi

                Chissà perché...

                Togli il coperchio dalla pentola e tutto arriva.

                In adolescenza bastava un'emozione,
                la penna cominciava e smetteva solo
                al finire delle lacrime,

                poi un coperchio, forse di acciaio spesso,
                ha chiuso la pentola che si è riaperta
                con grande fragore,
                e ricomincio da lì,
                continuo ciò che in fondo non si è mai interrotto.

                Chissà perché la pausa così lunga,
                chissà perché ho impiegato il tempo fuori del mio IO,
                chissà perché ho bisogno di occuparmi della "mia" bimba,
                chissà perché ogni piccola emozione chiama la penna,
                chissà perché ho assolutamente bisogno di dire "ora" e non "dopo",
                chissà perché...
                Lina Orlandi
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