Poesie di Jacqueline Miu

Scrittrice, nato lunedì 25 dicembre 1967 (USA - Stati Uniti d'America)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Cristina Metta

Uragani

Tu mi disarmi dagli uragani che ho in testa
e fai nascere in me tempeste persino nei giorni più belli
dilati il buio tanto da avere più stelle
in cui guardarti
quando non ci sono
è per colpa tua se ho troppi sogni
se parto soldato per guerre contro l'ingiustizia
quindi spegni la luce _ amore
e fammi posto nel letto.
Jacqueline Miu
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    Gorilla

    Le scale finiscono al primo albero convinto di essere un gorilla
    che resta in piedi per dirigere la rivoluzione
    in un città difesa da manifestanti vestiti di nero
    che si riempiono l'ego con promesse di libertà e sogni

    scesa la scala si arriva all'inferno
    un gigantesco motore nutrito da soldati senza assicurazione
    che spingono i giri oltre i loro limiti
    per dimostrarti che la vita è una risorsa e non una battaglia

    dove le scale finiscono ti aspettano i gorilla
    in stadio avanzato di evoluzione precoce
    che pensano di essere profondamente innamorati
    di una new york sotto la neve alta più di un metro

    e poi pensi
    che in fondo la guerra è una pausa breve tra due battiti
    che tutto ciò che ti conquista
    assomiglia a un primate
    e che volendo potresti andare sempre avanti
    a scendere e salire scale
    verso un albero col credo fermo di essere gorilla.
    Jacqueline Miu
    Composta venerdì 3 gennaio 2014
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      Fantasia d'un irlandese ubriaco

      I giorni corrono verso un campo di battaglia senza vinti né vincitori,
      nessuno ha idea, dove finisca il sangue che macchia la terra
      o le nostre mani mute davanti ai capitani delle battaglie
      mai nostre veramente, ma che finiscono col divorarci dentro.

      Cadiamo come false stelle sul lato senza vento dell'universo
      perché ci siano altre stelle a dare una luce migliore della nostra
      e ci aggrappiamo amico mio, ai legami di sangue,
      come una canzone alla promessa emozionante dei ritmi.

      Torneremo indietro un giorno e non fantasmi,
      torneremo a sentire come parla di noi il vento,
      e rammenderemo ricordi dentro vecchie care poltrone
      strappando il corpo d'amore alla memoria.

      I giorni non sentono nemica la nostra corsa
      verso un dove si senta il rumore del fiume
      un dove da chiamare casa
      anche se casa
      è sempre un domatore senza frusta per un gigante selvaggio.

      Torneremo alle rive senza fare rumore,
      per pescare un pezzo di Luna dalla fantasia d'un irlandese ubriaco
      e ci sembrerà di non avere più paura
      di sentire in altri, la forza dei nostri battiti.
      Jacqueline Miu
      Composta venerdì 17 giugno 2011
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        Raramente

        Sono come una coda di luce che precipita ma raramente
        e raramente si scontra col cuore d'un buono
        troppo preso a scivolare nel suo tunnel
        dove l'unica cosa buona sono i bar aperti fino all'alba

        i polmoni delle mie ali sono come vele gonfie d'aria
        e il mio cadere non si grafia col muro ruvido della nube
        perché raramente precipito senza causa
        in mezzo a quelli rimasti fedeli ai sogni

        le cose importanti restano
        anche al buio
        anche nella solitudine
        anche in silenzio
        anche senza carne sull'osso
        anche in una piccola memoria
        resistono al tono dell'assenza di luce
        finché non arrivano degli angeli
        quelli che raramente precipitano sulla terra
        quelli che quando arrivano hanno uno scopo
        che non durerà per sempre
        che non toglierà del tutto il dolore
        che però attaccherà la corrente
        tra incidente e causa.
        Jacqueline Miu
        Composta lunedì 4 gennaio 2010
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          Non dire addio nemmeno sotto tortura

          È qualcosa che ti brucia dentro le vene
          che ti obbliga a chiudere gli occhi,
          è qualcosa che conosce il tuo nome
          e ogni notte ti chiama.

          Come mai senti il freddo tocco del vento
          dentro?
          Come mai pensi di bruciare
          ma sei lontano dal fuoco?

          È qualcosa che corre con te in un sogno,
          è qualcosa che non comunica con gli altri,
          si adagia semplicemente nel tuo copione
          e aspetta... la platea.

          Dove vorresti fuggire?
          Da chi vorresti scappare?
          Come potresti diventare
          quello che ancora non sei?

          È qualcosa che viene dallo spirito,
          qualcosa d'immortale
          e più ti nascondi più ti trova
          in tutti i bui nascondigli.

          Come mai non finisce presto questa canzone?
          dove vanno a combattere quando riposano,
          i soldati?
          Qual è il nome proprio di tutte le guerre?
          E quando smettono di amarsi gli innamorati?

          È qualcosa che ti divora il cervello
          che ti offre in pasto a tutti i sogni,
          mentre un lampo ti lacera di desiderio
          che userà la tua voce per parlare.

          Non caricare la tua arma oggi.
          Non dire addio nemmeno sotto tortura.
          Lascia che le cose vadano avanti
          senza paura che tu perda del tempo
          per sempre.
          Jacqueline Miu
          Composta sabato 4 maggio 2013
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            Laddove luna sorge

            In ogni angolo, hai visto, c'è un sole.
            Io posso dividerlo per te in mille pezzi
            e farne diamanti per quell'occhio
            che sfatti d'una fine l'anatema.
            Hai visto? È giorno.
            Non ha confini questa città di spazzatura
            ma vedi, c'è un angolo segreto sempre in luce,
            dove noi possiamo spartire in pace, i respiri.

            Tu possa essermi meccanico di gran precisione,
            durante il decollo verso l'alto
            che tanto mi chiama per spedita ala,
            verso pianeti che tu un poco come me, chiameresti sogni.

            Non limitarmi l'ora.
            Non tardare.
            È pronto ogni dire per spezzare confini
            dall'oltre in cui potremmo inventare
            altri universi verso cui fuggire.
            Non tardare.
            Là dove Luna sorge
            ci sono i nostri cuori.
            Jacqueline Miu
            Composta martedì 2 aprile 2013
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              Per non morire mai

              È solo un promemoria
              cercare un faro dove esiliare tutta la solitudine dentro
              spendere secondi, ore, minuti, giorni, anni, decenni alla ricerca del me
              ascoltare il mare dopo il tramonto e in assenza di gabbiani
              rovesciare la città alla tua ricerca

              proverò a stappare tutte le bottiglie di vino in cantina
              per innaffiare le piante morte sul davanzale dei ricordi
              e gridare "Lazzaro, risorgi"
              quasi potessero risorgere dalle ceneri le lettere della vita... bruciate

              è solo un promemoria
              smetterò di bere caffè in tutti i bar dove vorrei incontrarti
              mi limiterò a fissare il colore dei semafori con occhio umano
              sognando un posto dove raccoglierti diamante
              un posto che alcuno vorrebbe mai trovare

              starò da solo per un po' in riva al fiume
              lo stesso che scende a onde nervose fin dentro il capo
              che spara alto il pensiero fino ai primi gradini dell'orizzonte
              dove tu sali o scendi ogni volta che indossi i miei battiti

              è solo un promemoria
              diventare ricco e comprarti come gioiello un pianeta
              pulire la città dai violenti ma non dai pazzi
              e scrivere sui mattoni grigi poesie d'amore
              per quelli che ancor non si sono incontrati.
              Jacqueline Miu
              Composta venerdì 4 maggio 2012
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                Non mi resta altro

                Se potessi mescolare la rabbia alle onde dell'acqua,
                troverei scampo dalle cose che mi inseguono
                come se fiutassero nelle stanze delle mia mente tutte le paure
                e quelle passioni sigillate con crudele astinenza e omissioni.
                Mi porta via dal male il forte ondeggio,
                trasporta verso orizzonte tutti gli sbagli
                che hanno alzato con gli anni una diga
                contro le pareti fragili della carne.

                A volte parlo al fiume e sembro un folle,
                uno che preferisce annegare la sua rabbia
                pur di smaltire i profondi dolori
                così abili a succhiarti i pensieri dal silenzio.
                E resto in riva come una scarpa usata
                a costruirmi un'arca per il cuore
                che non ha mai smaltito il cadavere dei suoi peccati
                spesso, troppo spesso annodati al credo.

                A volte parlo al fiume e guardo in alto.
                Non mi resta altro.
                Non mi resta altro.
                Jacqueline Miu
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                  Ore 7: 58 alla deriva

                  È un piccolo risveglio
                  ti basta
                  prima di contorcere gli occhi verso il soffitto
                  dove lenti ragni vanno in panico
                  quasi dovessero condividere il peso
                  dei tuoi sogni

                  è un battito d'orologio
                  il cuore
                  barone dimenticato nella sua casa
                  una fortezza per tutti gli spiriti randagi
                  che hanno conosciuto polvere
                  amore e altre dimenticanze

                  al tempo dei miracoli saresti stato un prigioniero
                  non avendo spiegazioni per i tuoi orgasmi
                  leggeri peccati senza afrodisiaco o attenuante
                  ma liberi animali selvatici dell'alba

                  l'universo è un suono
                  ti toglie all'agonia autunnale
                  e ti chiude in una crisalide bianca
                  dove il tuo corpo diventa una pioggia
                  ma non d'acqua
                  di ali
                  le stesse che si tolgono gli angeli
                  appena arrivati a casa
                  quella che tu chiameresti destino
                  altri invece
                  fermata

                  7: 58
                  comunque se vorrai chiudere fuori il mondo
                  dovrai rompere con i denti l'alba
                  e come in una prima notte di nozze
                  svegliarti
                  scivolare tra scogli
                  lasciandoti dietro farfalle e sabbia
                  per sentirti vivo
                  incurabile
                  dannato
                  abbastanza forte da trasmettere il tuo male
                  a qualunque anima
                  necessiti il fuoco
                  e altri disastri umani
                  per sentirsi viva.
                  Jacqueline Miu
                  Composta mercoledì 30 novembre 2011
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                    Abbraccio

                    Ogni tanto mi sussurrerai qualcosa
                    parole incomprensibili per la mia mente
                    e mi ruberai il respiro con un bacio
                    per soffiare dentro il mio cuore i tuoi battiti.

                    Io ti amerò fino alla morte
                    come uno che ha trovato al mondo tutto ciò che cerca
                    e quando sarà il momento per me di chiudere gli occhi
                    tu mi terrai la mano stretta al tuo petto.
                    Jacqueline Miu
                    Composta martedì 14 gennaio 2014
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