Poesie di Franco Paolucci

45 anni di attività edilizia, nato lunedì 8 ottobre 1928 a Roma (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Risveglio

Dal lieve torpore
di un sogno di luce,
da un folto intrecciarsi
di mille colori
in forme cangianti
mi giunge il risveglio.

Ed ecco mi trovo
vagante sul mare;
su un guscio di noce
stracolmo di reti
di fitta speranza
consunte dal tempo.
Mi sveglio a settanta.

Riflette lo specchio
il noto compagno
scomposto e assonnato.
Le rughe ordinate
del volto d'un vecchio
contornano l'occhio.
S'affacciano in esso
le tante memorie...
Riaffiorano in lacrime
tutte le storie
giacenti nel pozzo.

M'ha dato la Vita
felice un traguardo:
mi sveglio a settanta!

E mentre rifletto
mi canta nel cuore
la voce di bimbo
che calda mi dice:
ti cullo da sempre,
torniamo nel letto,
ritorna a sognare.
Franco Paolucci
Composta domenica 30 novembre 1997
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    L'Amore

    L’amore è come il flusso del mare alla sabbia
    viene e va senza ragione concreta
    se non il cieco premere dei venti
    che il vortice creato
    da chi scagliò nel cielo i mondi
    alimenta con antico vigore
    di un impeto irresistibile, sovrumano
    perché eterno, divino.
    La sabbia non sa
    da quali segreti abissi
    le giunga quella fresca carezza,
    né il mare conosce
    da quali vette
    elevate nei silenzi della luce
    quella polvere arsa ad esso venga;
    essi non sanno né possono sapere,
    lunghi cammini
    da tempi remoti tracciati
    impongono il loro incontro,
    ma lì, ove essi s’incontrano
    anche se per un attimo
    ed una volta sola
    miracolosamente comparve la vita.
    Franco Paolucci
    Composta martedì 30 giugno 1953
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      La giustizia

      La giustizia ha perduto il proprio aspetto.
      Non è più un divenire
      ha assunto mille volti e mille toni
      nel vociare assordante
      di mille sedicenti giustizieri.
      L'uomo ha perduto il gusto dell'incontro,
      l'ha ridotto in frantumi, in mille scontri
      dove le convenienze
      si traducono in trame e strategie,
      nel gioco delle parti
      siamo in milioni a fare i giocolieri
      a mentire ed uccidere.
      Ogni nostra menzogna è un assassinio
      un altro tarlo infame
      che polverizza l'ossa ai nostri morti
      un'altra pietra eretta e cementata
      sulla novella torre
      di babele.
      Franco Paolucci
      Composta domenica 30 novembre 1975
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        Introspezione

        Giuda che ci farai coi tuoi denari?
        Quali acquisti varranno il tuo delitto?
        Comprati un vetro, un limpido cristallo,
        con occhio acuto specchiati
        e vedrai
        il Cristo che tradisci un'altra volta,
        il Giusto che ogni giorno per drogarti
        consegni nuovamente
        ai pingui sacerdoti
        del consumismo.
        Franco Paolucci
        Composta giovedì 30 settembre 1976
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          Incontro a Cala Martinella

          IEcco incarnarsi d'incanto
          l'antico Mistero.

          Prorompe improvvisa
          attiva e vivace
          l'immagine attesa di Dio
          priva ancora di ali.

          Con passo incerto,
          le petit Abel
          delicato,
          curioso,
          avanza attratto dal mare.

          Si perde il suo sguardo profondo
          smarrito in quell'onda infinita
          e richiama al cuore
          l'innocenza del mondo
          ferita nella luce
          dalla nostra cecità.
          Franco Paolucci
          Composta venerdì 12 agosto 2005
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            Chi sei tu, Amore

            Chi sei, tu, Amore.

            Amore, se tu sei, chi sei, tu, Amore?

            Il vagito di un bimbo? Il peregrino
            occhio rapito da lontane stelle?
            L'equilibrio di tante particelle
            assemblate in un corpo in armonia?
            La spirale che torce il basso ventre
            colmo di desiderio? La malia
            della persona amata? La magia
            di formule, d'ipotesi e ricordi?

            Sei lacrima stillata dal dolore
            per la selvaggia realtà del Mondo?
            Sei la scura sorgente di mistero
            che sgorga da pupille in sofferenza?
            Sei miseria, bisogno, sei follia
            quale fuga dal dedalo di Vita?

            Sei tu mitezza d'animo gentile?
            Musica, danza astrale e poesia?
            Sei in fondo a un sogno o su una vetta ambita?
            In realtà, chi sei, chi sei, tu, Amore?

            Sono tante le orme dell'Amore
            e tanti i suoi prodigi e i propri frutti.

            Ma il vero Amore è uno Tsunami, un'onda
            Che investe, che travolge e che fa intendere
            con le viscere e il cuore, e con la mente,
            nell'umano, l'Eterno e l'Infinito.
            Franco Paolucci
            Composta martedì 15 agosto 2006
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              Ho un veliero nell'anima

              Ho un veliero nell'anima
              sospinto dai sospiri dell'idee.
              Peregrino procede senza meta;
              luce lunare guida e s'avventura
              di mari sconosciuti alla ricerca
              ove si bagna il sole, ove le nebbie
              diradano ai bagliori dell'amore.

              Guida il nibbio e la folgore;
              la notte è posta in fuga
              distesa mansueta
              l'addormenta la luce
              e bianchi voli ed ampi di gabbiani
              come bionde rugiade mattutine
              s'indorano nei venti di speranza.
              Franco Paolucci
              Composta domenica 11 gennaio 2009
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                Verso la perfezione

                Siamo lontani dalla meta ambita.
                Nel nostro lento incedere
                si fa più incerto il passo e le memorie
                si perdono nell'ombre dell'oblio.
                Nascendo, in ogni cuore è una lucerna
                postavi per guidarci verso vette
                prive di sole basso e di tramonti.
                Ma il piede umano si affatica meno
                lungo bassi pendii ove la sera
                è un invito al riposo e dove il sogno
                rapisce i cuori e spegne le lucerne.
                Franco Paolucci
                Composta martedì 11 settembre 2007
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                  Come pietra nel torrente

                  Se mai tornassi ai miei silvani lidi
                  in scrosci d'acque d'onde come seni
                  avvolto nel tepore della terra
                  entro sorgiva goccia della Vita,
                  - nostra suprema ascosa metamorfosi
                  che separa dal tutto -, quel miracolo
                  non violerei di nuovo con le scelte
                  di minuti obiettivi.

                  Il sasso mio
                  andrebbe nel tumulto del torrente
                  frantumandosi in sabbia tanto fine
                  da vaporare in nebbie luminose
                  ai confini del mondo. Ci sarebbe,
                  sola scelta fatale, la rinuncia.
                  Troppa fatica è chiusa nel disegno
                  di conoscere Dio, nel lavorio
                  di strutture nervose e nel dolore
                  che si annida maligno nelle membra
                  devastando i tessuti della mente.

                  La pietra non si cura
                  di stridori di ruote,
                  dei cigolii meccanici del Tempo,
                  non intraprende folli tentativi
                  per soffocarsi, incerta, in tentazioni.
                  La pietra è pietra!
                  Ed il suo dio è in se stessa.
                  Franco Paolucci
                  Composta martedì 13 marzo 2007
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