Poesie di Alessandro Petrelli

Scrittore e Fisioterapista, nato giovedì 19 aprile 1990 a Lecce (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Alessandro Petrelli
Allora dimmi
come va il tuo lungo viaggio?
Sembri sola all'orizzonte
se ti giri puoi vedermi:
sono fermo, mano alzata,
sguardo grigio e intorno piove.
E l'acqua annaffia un'illusione,
che ti volti e torni indietro.
O mal che vada temporeggio
attendo che finisca il mondo
e dopo tutto questo giro
lei ripasserà di qui.
Alessandro Petrelli
Composta martedì 27 ottobre 2020
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    Scritta da: Alessandro Petrelli

    Il Sud

    I piccoli borghi e le case diroccate, il profumo di cibo tra le vie, l'anziana signora sull'uscio di casa, la salsedine posata sulla fronte, le luminarie della festa patronale, i muri a secco fra gli infiniti campi, i vecchi casali derelitti. Così si presenta il Sud a ogni tuo rimpatrio: come una bella donna al primo appuntamento, capace di nasconderti ogni suo difetto.
    E te ne innamori, non puoi farne a meno. Si tratta della stessa donna che qualche tempo prima ti aveva costretto a fare le valigie e lasciare casa, coi pugni chiusi e qualche dubbio irrisolto, ma stavolta ti sembra cambiata, e mentre la osservi avverti già l'amaro sapore che patirai all'ennesima partenza.
    Quando sei con lei è come se l'orologio accelerasse, è come se il rovente sole passasse sopra la tua testa troppo in fretta, e tu vorresti solo avere il tempo di chiudere gli occhi e inspirare a fondo l'odore della terra, ascoltare il bianco rumore delle onde nella risacca, sentire la fresca brezza lambirti il viso, e farti inseguire dal riflesso della luna sull'acqua, come una persona infatuata in cerca di attenzioni.
    Così ti impegni a viverla più forte, molto più intensamente di com'eri abituato, ed è allora che ti accorgi della sua magica intonazione. Ma non è tutto, perché lo sciagurato squilibrio sul quale la tua terra curiosamente vacilla, quello che un tempo ti faceva tanto incazzare, stavolta ti fa spuntare il sorriso.
    Allora realizzi che è davvero così: ti sei proprio innamorato.
    Alessandro Petrelli
    Composta mercoledì 2 settembre 2020
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      Scritta da: Alessandro Petrelli

      La partenza

      La partenza lascia sempre un retrogusto amaro. Che di volta in volta cresce, come le rughe sul viso dei nonni a ogni ritorno. E lascia anche un po' di rabbia, forse. Quando pensi che in fondo è irrazionale, in una terra così bella non poter fiorire. Infine ti lascia il dubbio. E fai il bilancio del tuo viaggio in barca, sospinto da una corrente di principi che ti sei imposto. E ancora una volta ti chiedi se la felicità sta in ciò che stai inseguendo o in ciò che ti sei lasciato indietro.
      Alessandro Petrelli
      Composta domenica 5 gennaio 2020
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        Scritta da: Alessandro Petrelli

        #17

        C'è ancora impresso il tuo sorriso
        tra le stanze della casa,
        e tra il vociare dei tuoi amici
        a tratti è come udirlo ancora.

        C'è quel numero un po' ovunque,
        nelle case e dentro i bar,
        o indelebile sui corpi
        di chi non lo accetta mai.

        C'è il tuo posto in mezzo al campo,
        non occorre un sostituto,
        è la tua carica a bastare
        ad altri mille incontri ancora.

        C'è il vigore dei tuoi abbracci,
        e se ne avverte la pressione,
        e sulla pelle anche il calore,
        e sui vestiti anche l'odore.

        È ancora tutto ben disposto,
        in cameretta e nei tuoi spazi,
        ogni tua cosa sta al suo posto
        e non hai modo di adirarti.

        C'è la tua squadra ogni week end
        e tu la segui e vince ancora,
        c'è la tensione e la speranza,
        la porta chiusa della stanza.

        È tutto come lo hai lasciato,
        perché non lo hai lasciato mai,
        persino quando il dubbio è tanto
        sei solo nella stanza a fianco.
        Alessandro Petrelli
        Composta lunedì 15 aprile 2019
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          Scritta da: Alessandro Petrelli

          Torre dell'orso

          Se i primi amori
          calpestando la tua sabbia ho incontrato
          e la spensieratezza di non aver doveri
          che la scuola o il lavoro eran lontani
          sazio ogni giorno dei tuoi lauti averi.
          E intorno, in alto, a fissarci invidioso
          allunga la mano: ti vorrebbe il mondo
          la torre zelante, il rivolo dolce
          e i mezzi busti premurosi in fondo.
          E il tempo corre, risoluto
          col suo movente mi porta via
          e ad ogni mio rimpatrio
          fisso il tuo corpo e ritorni mia.
          Riecco i pensieri, se contrastanti,
          di contentezza o immotivato rancore
          calpestando la tua sabbia poi lo rincontro
          è tutt'intorno, il mio primo amore.
          Alessandro Petrelli
          Composta domenica 18 novembre 2018
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            Scritta da: Alessandro Petrelli

            Se dovesse finire

            E se dovesse finire
            che si spenga il sole
            che nessuno possa più guardare il tuo viso sorridere come l'ho visto io,
            che a confronto il sole sembrava già spento.

            Se dovesse finire
            che detonino le stelle
            che chi vorrà starti a fianco nella notte non abbia nulla da mostrarti,
            come quando le ammiravamo insieme e paragonate a te erano il vuoto.
            Alessandro Petrelli
            Composta giovedì 19 luglio 2018
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