Poesie d'amore


Scritta da: Luigi
in Poesie (Poesie d'amore)

Venere

Non è alle mie orecchie
che hai sussurrato,
è oltre fin dentro
il mio cuore.
Non erano
le mie labbra
che hai baciato,
ma la mia anima.
A te solo debbo
che il mio animo
non sia inaridito,
che sia rimasto in me
un punto accessibile alla grazia.
Lascia, che io urli
nelle notti di luna
o nel fresco mattino,
il tuo nome.
Allora potrò
sempre amare
perché il nome
è Venere.
Composta sabato 23 aprile 2016
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    in Poesie (Poesie d'amore)

    La ricordavo

    Sinuosi segreti ricordavo
    di quando scolpita la guardavo
    imponente, candida, avvenente
    nell'avvolgente policromia del sole.
    Ingrata memoria cancellava gli anni,
    senza pietà li sfigurava il tempo.
    Non l'avessi incontrata!
    Di pena un'ondata possente
    un dolore inatteso all'istante
    ma svicolarmi fu più prepotente
    due passi e cambiai strada.
    Sgarbato, scortese, villano
    mi dissi, neanche la mano;
    vergogna, mi ero scordato
    che anch'io ero in peggio cambiato.
    Composta giovedì 12 marzo 2015
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      Scritta da: Rosita Ramirez
      in Poesie (Poesie d'amore)

      La partenza

      Vorrei lasciare un bel ricordo di questo amore.
      Vorrei conservare nella memoria il tuo viso dolce
      vorrei che in questa notte, tu restassi con me.
      Vorrei che ci amassimo oggi
      senza pensare al domani
      perché l'amore che provo per te non finirà mai.
      Anche se domani partissi per un lungo viaggio
      tieni per certo che tu sarai sempre con me.
      Ti porto dentro al mio cuore
      dove la solitudine non potrà arrivare.
      Composta mercoledì 20 aprile 2016
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        in Poesie (Poesie d'amore)

        Amore acerbo

        Di palpiti fragori prepotenti
        e pioggia di lacrime sui vetri
        il patire di due cuori ardenti.
        Rovesci di pianto senza spazio
        tra strette, gemiti e singhiozzi.
        Nel frattempo si compiva il rito
        poi che sazio sparivo.
        L'inevaso quesito di quei baci
        m'affogava e mi mozzava il fiato,
        ma purtroppo cessava.
        Con rispetto conservo quel monile
        in uno scrigno d'oro adulterato
        come frutto assaporato acerbo
        che tutt'oggi mi contorce il petto.
        Composta domenica 1 gennaio 3015
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          Scritta da: Alido Ramacciani
          in Poesie (Poesie d'amore)

          A mio figlio

          L'orgoglio è quel sentimento che può rendere immortali,
          ripagarti delle amarezze di tanti giorni,
          a volte sprecati per costruirlo.

          Non avendo mai avuto timore di sbagliare,
          accettando che gli errori fanno parte della vita.
          Rischiando a volte di non farcela,
          ripartendo sempre, cercando di ignorare
          i momenti di paura e di sconforto.

          Credi in te, semina concima, innaffia, proteggi
          dal gelo.
          Anche se in ritardo la pianta nascerà ed i suoi
          frutti saranno bellissimi e di una dolcezza inebriante.
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