Scritta da: Patalogia Da Telefilm
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Lorelai: Sei senza reggiseno bambina.
Rory: Mamma!
Lorelai: Perché non ci vogliono le occhiali a raggi x per rendersi conto che non lo porti.
dal film "Una mamma per amica" di Serie TV
Lorelai: Sei senza reggiseno bambina.
Rory: Mamma!
Lorelai: Perché non ci vogliono le occhiali a raggi x per rendersi conto che non lo porti.
Rory: Oggi ero così eccitata che ho fatto anche ginnastica
Lorelai: Veramente
Rory: Ho giocato anche a pallavolo
Lorelai: Insieme ai tuoi compagni
Rory: e ho capito che ho fatto bene a non fare sport con loro
Lorelai: Ah si
Rory: Mi hanno sottovalutato e li ho battuti
Lorelai: Beh certo tutta tua madre.
- Sookie: Tesoro sei un vero schianto.
- Rory: Devo ringraziare il vino per il complimento.
È inutile, l'amore fa soffrire più di quanto pensi, anch'io l'ho provato... ma una volta con la persona che ho amato e che più continuerò ad amare... però so che non l'ho persa. Una persona si dice persa se muore... non è mai persa quando il suo ricordo galleggia ancora nella tua mente dandoti grandi emozioni, comunque è vero... l'amore fa soffrire.
Se cerchi sempre un motivo per non stare con qualcuno, alla fine lo troverai sempre. Forse ad un certo punto bisogna lasciarsi andare e seguire quello che dice il cuore.
Vorrei pentirmi di averti baciata ma non posso, perché è la cosa più bella che mi sia capitata.
La sconfitta non è un'alternativa. Non per i chirurghi. Noi non ci allontaniamo dal tavolo finché l'ultimo respiro non è passato da un po'. I malati terminali sono una sfida. Le vite in pericolo sono ciò che ci fa alzare dal letto la mattina.
Non ci facciamo intimorire facilmente. Non esitiamo. Non ci tiriamo indietro. E di sicuro non ci arrendiamo... Non al lavoro, almeno.
[...]
Per fare il nostro lavoro dobbiamo credere che la sconfitta non è un'alternativa. Che non importa quanto malati siano i nostri pazienti... c'è speranza per loro.
Ma anche quando le nostre speranze si infrangono contro la realtà... e alla fine dobbiamo arrenderci alla realtà... Significa che abbiamo solo perso la battaglia di oggi. Non la guerra di domani.
C'è una cosa da dire sull'arrendersi...
Una volta che lo fai... Quando lo fai sul serio...
Ti dimentichi persino per cosa stavi combattendo.
[Su un aereo]
- Bambino: Cos'è un'estensione pastorale?
- House: è quando sei molestato dal cugino di un prete.
- Cuddy: Servono davvero questi tre?
- House: Hai paura di sfigurare?... Può essere sintomatico di trauma cranico, infarto cerebrale o emorragia intracranica... idee?
[Rivolto a tre passeggeri]
- Donna: Tra quanto atterriamo!?
- House: Troppo per aspettare. Ha la testa liscia come il sederino di un neonato. Scegliete tra quello che resta. Questo o quello?
- Uomo: Per me pari sono...
- Cuddy: House, sono così indispensabili?
- House: Forse no.
- Kutner: Che cosa ti ha detto House?
- Tredici: Che sono stata cresciuta dai lupi ed è per questo che uso la stessa mano per forchetta e coltello.
- Kutner: No... non quello... il tubo per il gel!
- Bailey: Ho cinque regole. Memorizzatele. Regola numero uno, non perdete tempo a fare i ruffiani, vi odio e non cambierete le cose. Protocolli traumatologici, lista telefonica, cercapersone. Le infermiere vi chiameranno al cercapersone, scattate appena vi chiamano, e correte. Questa è la regola numero due. Il vostro primo turno di guardia inizia ora e dura 48 ore. Siete specializzandi, schiavi, nullità, l'ultimo anello della catena alimentare della chirurgia. Richiedete esami, scrivete ordini, siete di guardia a notti alterne fino all'esaurimento, e non lamentatevi.
[Mostrando la stanza del medico di guardia]
La stanza per chi è di guardia. Gli aiuti la monopolizzano. Dormite quando e dove potete. E siamo alla regola numero tre: se io dormo non svegliatemi, a meno che il vostro paziente non sia in punto di morte. Regola numero quattro, il paziente moribondo non deve essere morto al mio arrivo: non solo avrete ucciso una persona, ma mi avrete anche svegliato inutilmente. È chiaro?
- Meredith: Ha detto che aveva cinque regole. Erano solo quattro.
- Bailey: Regola numero cinque: quando io mi muovo, voi mi seguite.