Attraverso il vetro Step non può sentire quello che dice, ma lo legge facilmente sulle sue labbra. Gli consiglia, o meglio gli ordina, di andare in un certo posto. Step la guarda allontanarsi. Certo, se quel posto è bello come quello che ha lei, non gli dispiacerebbe visitarlo.
Signora: "Vede, allora è facile. Quando a una ragazza le si dice che è gnocca, vuol dire che è 'buona' come quelli che ha mangiato lei." Step: "Sì, ma mi fa ridere pensarla come uno gnocco. Mi sa di... come si dice... ecco: goffo!" Signora: "E no! Lei deve pensare a quegli gnocchi con sopra il sugo caldo, quel pomodoro dolce, quelli che si sciolgono in bocca, quasi si incollano tanto che la lingua poi li deve staccare dal palato." Step: "Sì, insomma ho capito. A lei piacciono da morire gli gnocchi." Signora: "Abbastanza." Step: "Li mangia spesso?" Signora: "A Roma molto spesso. A New York non ho mai mangiato italiano, che ne so, così, per principio." Step: "Strano, dicono che ci sono un sacco di ristoranti italiani buonissimi. Oh, ecco, sta tornando la... 'gnocca'."
Io dormo nuda, altrimenti non prendo sonno, ma non pensare che sia un invito... perché se solo respiri nella mia direzione, ti inchiodo il cetriolo a quella trave!