Frasi tratte dal Film Drammatico - migliori


Scritta da: Federico
Quel giorno, non so proprio perché decisi di andare a correre un po', perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta li pensai di correre fino la fine della città, pensai di correre attraverso la contea di Greenbow, poi mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell'Alabama, e così feci. Corsi fino all'oceano e, una volta lì mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre, quando arrivai a un altro oceano, mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girare di nuovo e continuare a correre; quando ero stanco dormivo, quando avevo fame mangiavo, quando dovevo fare... insomma, la facevo!
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    La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti... Fare i lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono.
    Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo ne uno scopo ne un posto, non abbiamo la grande guerra ne la grande depressione.
    La nostra grande guerra è quella spirituale! La nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremmo diventati miliardari, divi del cinema, rock star... ma non è così! E lentamente lo stiamo imparando e ne abbiamo veramente le palle piene.
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      Scritta da: Edoardo Grimoldi
      Peppino: Sei andato a scuola, sai contare?
      Vito: Come contare?
      Peppino: Come contare? 1, 2, 3... Sai contare?
      Vito: Si, so contare
      Peppino: E camminare?
      Vito: So camminà
      Peppino: E contare e camminare insieme lo sai fare?
      Vito: Si, penso di si
      Peppino: Allora forza, conta e cammina: 1, 2, 3... 97, 98, 99 e cento. Lo sai chi ci abita qua? Ah, u zù Tanu ci abita qua! Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi!
      Peppino Impastato (Luigi Lo Cascio), alla presenza di Vito (Domenico Centamore)
      conta in passi la distanza dalla casa del boss mafioso Tano Badalamenti
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        Scritta da: dolce bimba
        A volte a nostra insaputa ci troviamo diretti verso un precipizio. Sia che ciò avvenga per caso o intenzionalmente non possiamo fare niente per evitarlo. Una donna a Parigi stava uscendo a fare compere, ma aveva dimenticato il soprabito e tornò indietro a prenderlo. Mentre era lì squillò il telefono e lei rispose e parlò per un paio di minuti. Mentre la donna era al telefono, Daisy stava provando lo spettacolo all'Opèra de Paris. E mentre lei provava, la donna, finito di parlare a telefono, era uscita per prendere un taxi. Un tassista poco prima aveva scaricato un cliente e si era fermato a prendere un caffè... e intanto Daisy continuava a provare. E questo tassista, che si era fermato per un caffè, prese a bordo la donna che andava a fare compere e che aveva perso l'altro taxi. Il taxi dovette fermarsi per un uomo che stava andando a lavoro in ritardo di 5 minuti perché si era dimenticato di mettere la sveglia. Mentre quell'uomo in ritardo attraversava la strada, Daisy aveva finito le prove e si stava facendo la doccia. E mentre Daisy si faceva la doccia, il taxi aspettava la donna che era entrata in una pasticceria a ritirare un pacchetto che però non era pronto perché la commessa si era lasciata col fidanzato la sera prima e se n'era dimenticata. Ritirato il pacchetto, la donna era rientrata nel taxi, che rimase bloccato da un furgone. E intanto Daisy si stava vestendo. Il furgone si spostò e il taxi poté ripartire, mentre Daisy, ultima a vestirsi, si fermò ad aspettare un amica alla quale si era rotto un laccio. Mentre il taxi era fermo ad un semaforo, Daisy e la sua amica uscirono dal retro del teatro. Se solo una cosa fosse andata diversamente... Se quel laccio non si fosse rotto o se quel furgone si fosse spostato un momento prima o se quel pacchetto fosse stato pronto perché la commessa non si era lasciata col fidanzato o quell'uomo avesse messo la sveglia e si fosse alzato 5 minuti prima o se quel tassista non si fosse fermato a prendere il caffè o se quella donna si fosse ricordata del soprabito e avesse preso un taxi prima... Daisy e la sua amica avrebbero attraversato la strada e il taxi sarebbe sfilato via. Ma la vita, essendo quella che è, aveva creato una serie di circostanze incrociate e incontrollabili, per cui quel taxi non sfilò via... e quel tassista si distrasse un momento... e così il taxi investì Daisy... e la sua gamba fu spezzata...
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          Scritta da: Alessandro Rossini
          Grazie ai tuoi occhi
          che hanno osservato e si sono emozionati
          nel vedere le cose del mondo.

          Grazie alle tue braccia
          che hanno lavorato e che hanno alzato con la fatica.

          Grazie alle tue mani
          che hanno cucinato e che hanno accarezzato.

          Grazie alla tua mente
          che ha pensato a come vivere giorno per giorno.

          Grazie alle tue gambe
          che ti hanno portato a conoscere nuove persone
          e stare loro vicina.

          Grazie ai tuoi piedi
          che ti hanno sorretta anche quando la stanchezza era tanta.

          Grazie al tuo sesso che ha dato piacere e gioia
          e al tuo ventre che ha donato la vita.

          Grazie al tuo cuore
          e alla tua anima
          che hanno saputo amare e essere amati.
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