Decliniamo la nostra vita in termini di giusto e sbagliato, pur non sapendo definirli, il che ci disorienta non poco. Piuttosto, dovremmo avere il coraggio di convincerci che la felicità è al di là di questa misera dicotomia.
La vita non è un film, eppure, volente o nolente, tu ne sei il protagonista e il regista a un tempo. Quindi, è proprio vero: è più di un mero film.
Penserai, intimorito dagli eventi, che ti abbiano chiuso una porta in faccia e, invece, sono loro a essersi chiusi dentro.
Non dobbiamo mai perdere di vista il nostro riferimento costante. Tutto è relativo: la tua posizione, la mia, ma sempre in riferimento a qualcosa. La fisica moderna non avrebbe senso se la velocità della luce nel vuoto e in sistemi inerziali non avesse un limite ben preciso. Si ha sempre bisogno di un riferimento costante per poter dire che qualcosa sta cambiando e quindi poter apprezzarne i cambiamenti, altrimenti è follia, non relatività.
La musica è una dimensione così pervasiva che persino quella scriteriata ha un seguito.
Se pensi che il mondo sia ingiusto, allora non crucciarti del male ricevuto, altrimenti cadresti in una ignobile contraddizione: può il ricordo delle malefatte altrui avere più importanza del bene che ricevi ogni giorno dalle persone che ti amano e lottano per te? Sii almeno tu giusto.
Se esiste un criterio di misura del valore di una persona, allora penso debba basarsi sulla sua capacità di apprezzare e inventare forme di bellezza.