I giudizi sono capricci delle mente, limitati nel tempo e nello spazio. Per poter realmente conoscere una persona, bisogna fermarsi, osservarla, assaporarla, esattamente come avviene per una pietanza mai provata prima.
Non può e non deve bastare che qualcuno, per quanto egli possa essere una persona fidata, ci dica è buono o è cattivo. Ma noi con tutto il nostro essere e la nostra consapevolezza dobbiamo immergersi nella profonda esperienza della conoscenza del prossimo.
Composto martedì 28 febbraio 2017
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