Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Nella vita in realtà non esistono vittorie, solo una sconfitta che è la morte... gustiamoci questo lungo pareggio con umiltà e onore.
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Nella vita in realtà non esistono vittorie, solo una sconfitta che è la morte... gustiamoci questo lungo pareggio con umiltà e onore.
Non è vero che godi, vuoi solo raccontare poi... non è vero che corri, cerchi di non inciampare... non è vero che ami, demandi ad altri la tua felicità... è vero che muori.
Morirò col mio onore ancora trasparente.
La domanda non è "Dio c'è, Dio non c'è" questo divide. La domanda è "Hai cuore e amore da dare?".
Sei parole possono cambiare la storia.
Il "rispettabile pubblico" umanamente unanime è sempre indignato.
Sono un milione sul suolo nazionale gli assassini di quella che loro definiscono "selvaggina".
Quando la stagione venatoria è chiusa 150.000 dicono "pool" per trucidare bestiole attonite e smarrite liberate da una celletta.
Il "rispettabile pubblico s'indigna".
Sono 500.000 in Italia che conoscono luoghi preposti o praticano scommesse sul combattimento fra cani e sulle corse illecite d'auto e moto.
Il "rispettabile pubblico" s'indigna e accusa.
Decine di migliaia sono i pluri-ottantenni abbandonati in fatiscenti ospizi con prole che tranquillamente sereni vivono nella casa dei genitori.
Il "rispettabile pubblico" cade dalle nuvole e indignato stenta a credere.
Una persona su 7 ha un amico, un parente o se stesso ne ha fatto o fa uso di cocaina.
Il "rispettabile pubblico" indignato e stizzito minaccia rappresaglie.
"Smettila, rispettabile pubblico. Sei finto e ipocrita".
Inconfutabile!
La "verità" non può che esser una soltanto.
La mia, la tua, la vostra e la loro.
Assaporo ricordi nauseanti.
Mi piace parlar d'insignificanti belinate.
Adoro scrivere fumanti stronzate.
Divertente pensare a te.
Questo mondo, questa cultura, questo sistema, non potrà più permettersi un Einstein né un Gesù.
Fossi Dio non mi crederei.