Perché siamo costretti a ripetere sempre gli stessi gesti? Per abitudine, perché non siamo capaci di immaginare, per noia o forse perché è più facile seguire il cammino già disegnato.
Il passato è un'illusione. Devi imparare a vivere nel presente ed accettarti per quello che sei ora.
Quello che ti manca in flessibilità e in agilità devi acquisirlo con la conoscenza e la pratica costante.
I fatti restano scolpiti nella mente. Da oggi in poi stop alle parole, si passa ai fatti.
In ogni mio vaffanculo c'è sempre un po' di affetto, perché detto con il cuore.
A volte i gesti più piccoli sono quelli che ti tengono a galla.
Ci nascondiamo e ci vergogniamo di tante cose nella nostra vita, ci nascondiamo quando siamo tristi, ci nascondiamo quando siamo arrabbiati, ci nascondiamo quando piangiamo, ci vergogniamo a mostrarci nudi nell'anima, ci vergogniamo delle nostre debolezze, ci vergogniamo delle nostre fragilità, della nostra povertà, ci vergogniamo a volte anche nel mostrare la nostra fede per paura di essere presi in giro della nostra speranza e facciamo i duri. Io non mi vergogno, sono fragile, triste, debole, povera, ma sono fiera e ricca, perché il mio Gesù ha rubato il mio cuore e la mia vita.
Un saluto non costa nulla, un sorriso non ha prezzo, un abbraccio nasce dal cuore, eppur siamo diventati avari, non doniamo neanche quello che non ci costa nulla.
Inizia sempre da te stesso ad essere cambiamento, il resto è, e sarà, un lungo viaggio verso gli altri.
Sono asociale. Sai cosa vuol dire? Che non mi relaziono con tutti, ma scelgo con chi farlo. Parlo con tutti, ma questo non significa che voglio aprirti la porta della mia anima, che ti faccia entrare dentro, mettendo in subbuglio il mio disordine. Sono diventata così, dopo tutte le fregature che ho preso, dopo tutte le delusioni che ho avuto. Io mi fidavo del prossimo come me stessa, grosso errore, quindi ora se vuoi bussare fallo, pure ma non aspettarti che io apra.
Ma poi sai amore, siamo talmente strani noi esseri umani, è solo che siamo stupidi e non condividiamo. Se condividessimo, passeremmo molto meno tempo a pensare di essere pazzi e ci renderemmo conto che in realtà siam tutti normali.