Chi semina del suo pane con infamante sprezzo, non pianga quando da codesta misera semina raccoglierà gli avvizziti frutti della disperazione, perché la mano che aveva messo a dimora tale arida piantagione è la stessa che ne raccoglierà i frutti.
Gli uomini miseri costruiscono le cancellate delle loro prigioni attraverso il soffio malefico del loro dire, mentre l'uomo saggio fa del proprio dire, dimora di comprensione e ascolto. Non esistono prigioni attorno all'uomo che accompagna alla sua parola il sentire della propria vita.
La gioia vive negli occhi di chi la brama. La brama langue negli occhi di chi insegue le fatue percezioni del vivere. Il vivere si esprime attraverso le fragili dita di chi dona. Il dono rende ricco solo colui che ne riconosce il valore.
La fortuna della contadina è quella d'aver coltivato la propria terra con fede nel cielo, e nel raccoglierne i frutti l'aver guadagnato una fede ancora più preziosa, quella in se stessa. Accogli anche tu questa disciplina essa ti renderà ebro e forte alle tempeste della vita, e il temporale peggiore per te diverrà semplice brezza marina.
Prendi per mano i piccoli che camminano ciechi per il mondo, mostragli l'eterna lanterna della vita, e sappi attendere il miracolo, me se nel riacquistare la vista li vedrai voltarti le spalle, lasciali liberi di andare. Tendi la mano a coloro che ancora non vedono, ma la sottraila verso chi conosce e sa e pertanto rifugge. Essi appartengono al mondo del niente e come tali saranno trattati.
Non credere a chi non ha nel proprio cuore il riflesso del suo stesso sorriso, perché colui che non comprende il suo stesso io non potrà mai amare il suo prossimo.