Scritta da: Michelangelo (Milo) Da Pisa
È triste un pianeta abitato da giovani le cui dita sfiorano più cellulari che volti.
Composta giovedì 9 gennaio 2014
È triste un pianeta abitato da giovani le cui dita sfiorano più cellulari che volti.
Lo sguardo si smarrisce tra i nembi, migra per chilometri, brividi, istanti, per svernare in te, che sei quel centimetro oltre l'orizzonte.
Chi tenta di limitare il tuo fare, probabilmente è incapace di imitare il tuo essere.
Sì, è vero che ti penso, ma solo per qualche secondo al giorno. Ottantaseimilaquattrocento, per la precisione.
Mi disorienta, mi rassicura, mi disarma, mi confonde, mi inquieta e mi affascina. Ne son sicuro, prima o poi quel sorriso sarà la mia resa.
Se far del bene agli altri fa bene soprattutto a se stessi, non è dunque una sublime forma di egoismo?
Credici fino alla fine. E quando arriverà la fine, credi in un nuovo inizio.
Ho inventato l'app i-sky, che trasforma lo schermo del cellulare in uno specchio, per consentire a chi passeggia col capo chino di godere della bellezza del cielo.
Sono condannato ad amarti oltre ogni irragionevole dubbio.
Ho un vuoto dentro in cui il pensiero di te s'incastra alla perfezione.