Aforismi di Dean Kastiel

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Lei non viveva nella gabbia dei social, non seguiva la moda nel senso più subdolo del termine. Lei si seguiva da sola. L'ho sempre amata più di ogni altra dote.

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Camminava come una ragazza consapevole e cazzo, la potevi notare in mezzo ad un pugno di gente. O forse la notavo solo io, magari il restante delle persone la confondeva bene nel cumulo. Inspiegabilmente, credimi.

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Quando cerco di raccontare questa storia di colpo mi rincoglionisco. Ma non del genere demenziale, genere che perdo l'uso di un italiano quantomeno discreto. Mi esprimo con concetti frivoli e ritriti, dando all'amore una definizione accessibile. L'opposto quindi, di cosa sia realmente amore.

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Mi piaci la sera tardi, tarda, sfatta, troppo alta per il tuo standard.

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Odio le bambole di pezza, come la tristezza nel vedere mio padre accovacciato sulla sedia.

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Conta il viaggio, meglio inoltrato. Meglio dove nessuno ha mai esplorato.

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Ridendo mi prometto che niente sarà più lo stesso, ci ripenso mentre provo a darle un senso con del mero sesso.

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Quando arriva il fatidico "un giorno", niente di tutto quello che ti dicevano da piccolo ha senso... Non esiste nulla. A meno che non sia tu a a voler creare qualcosa.

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Ci ho pensato a tal punto da spremere ogni ricordo fino all'ultima goccia, fino ad oggi che provo a rivivere qualcosa che non c'è. Un po' come se volessi continuare a scrivere con una penna senza inchiostro.

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Denigrate l'ignoranza essendone i capisaldi.