Scritta da: Silvana Stremiz
La solitudine, la ricordo bene...
È come un orrendo incubo, l'incubo di vagare in mezzo al buio infinito, senza saperne uscire... un buio in cui gli unici rumori che senti sono le tue lacrime che scivolano a terra e le risate lontane della gente... e vaghi, soffri, ma non c'è nessuno che ti aiuti, nessuno che ti tenda un piccolo raggio di luce.
Poi, di colpo, senza saperne il motivo, ti svegli! Tutto diventa luminoso, senti il cuore che salta dalla gioia... con un sorriso finalmente vero ti guardi intorno per ringraziare la persona che ti ha svegliato, ma con stupore ti accorgi che da ringraziare sei solo te stesso!
Anonimo
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Io ho imparato a pensare alla solitudine come ad un'altra persona, mia amica intima, gelosa e che non vuole nessun altro tra i piedi... una persona di cui puoi fidarti, non come certi "amici" falsi e traditori che mi hanno portato a questa condizione... ora posso stare tranquillo perché lei non mi tradirebbe mai... anzi adesso è avere gente intorno che mi dà fastidio.
    Anonimo
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      Scritta da: asterisco
      La vecchia anfora

      Ogni giorno, un contadino portava l'acqua della sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell'asino, che gli trotterella va accanto.
      Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio perdeva acqua.
      L'altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne nemmeno una goccia. L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l'anfora nuova non perdeva occasione di far notare la sua perfezione: "Non perdo neanche una stilla d'acqua, io!"
      Un mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone: "Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite".
      Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse: "Guarda il bordo della strada". "Ma è bellissimo! Tutto pieno di fiori! " rispose l'anfora. "Hai visto? E tutto questo solo grazie a te! " disse il padrone. "Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo tu li innaffi ogni giorno". La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno si sentì morire di gioia. Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni.
      Anonimo
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        I pensieri volano alti, le parole si spezzano in gola, le lacrime calde solcano il mio viso, allegro e felice, la vita scorre nel soffio del tuo respiro... mi hai ridato la vita, mi hai insegnato a volare... vorrei fosse abbastanza ma non saprò mai ripagarti. Per quanto io possa esser niente per il mondo, ho un posto nel tuo cuore e questo mi basterà per sempre.
        Anonimo
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