Scritta da: Noemi D.g
in Umorismo (Giustificazioni)
L'alunna C. D. giustifica il ritardo del 6-06-06 per paura di incontrare il diavolo.
Commenta
L'alunna C. D. giustifica il ritardo del 6-06-06 per paura di incontrare il diavolo.
L'alunna N. G. si toglie la maglia davanti a tutti dicendo di avere molto caldo (la classe scoppia in una risata generale)
e l'alunno G. F. commenta dicendo di "volersela fare".
Non ho parole per descrivere l'accaduto. Chiedo l'immediata espulsione.
Luca S. e fabio M. fanno gara a chi prende più note...
L'alunno Z. prende la parola, durante il compito in classe di matematica, e dice: "Professoressa sono anolessico!", subito dopo mi volta le spalle e butta un peto rumoroso.
Ci sono due amici che passeggiano in aperta campagna. Ad un certo punto si fermano davanti ad un enorme albero. Il primo dice al secondo:
- Stefano... ma secondo te? Quest'albero è maschio o femmina?
- Fammici pensare... bhò, non saprei, come si fa a saperlo?
- Sinceramente non so come si veda... ehi! Proviamo a chiederlo a quel contadino che sta arrivando.
- Scusi! Lei che sicuramente se ne intende, sa se quest'albero è maschio o femmina?
Il contadino dopo aver osservato i due uomini rispose senza esitazione:
- Maschio... non vede che ci sono due coglioni sotto?
"Sapete tutti come morì Alessandro Magno?"
Certo, morì giovane di vecchiaia...
Durante un'intervista ad un parlamentare.
Domanda: mi sa dire cos'è il Darfur?
Risposta: penso sia una nota marca di caramelle...
Gli alunni V. C. e S. T. vietano alla professoressa di matematica di sposarsi perché era troppo bella e che se essa si fosse sposata avrebbero ucciso il marito. Chiedo seri provvedimenti.
L'alunno D., durante la versione in classe, si addormenta russando rumorosamente. Al risveglio si giustifica dicendo che nessun compagno ancora era in grado di passargliela perché la sottoscritta passava troppo spesso tra i banchi.
Appoggia sulla finestra una scarpa sulla finestra di una compagna creando un potenziale pericolo per i passanti in cortile: D. non dimostra di aver capito appieno la gravità del gesto.