In una villa suona il telefono. Risponde il maggiordomo: "Buongiorno, qui è la residenza dell'avvocato..." "Sono io l'avvocato! Passami mia moglie." "Mi dispiace, signore, ma la signora..." "Non è in casa?" "Si c'è, ma ieri sera è venuto a trovarla l'ingegnere ed è rimasto con lei tutta la notte. Sono ancora in camera della signora." "Mio Dio! Mia moglie! Con l'ingegnere! E in casa mia! Non posso sopportare un affronto del genere. Senti... tu sai quanto io sia ricco e potente, quanto sappia ricompensare chi mi aiuta a distruggere chi mi contrasta..." "Si, signore". "Bene, tu sai dov'è la mia pistola, quella non denunciata. Voglio che tu la prenda e spari a quei due traditori. Subito. Poi nascondi la pistola in un posto sicuro. Io aspetto qui al telefono". "Vado, signore..." Dopo qualche minuto si sentono due spari e il maggiordomo ritorna: "Fatto signore, quei due non la tradiranno più, signore. La pistola l'ho gettata nella piscina." "La piscina? Come, la piscina? Scusi, ma che numero ho fatto?"
L'alunno S. durante l'ora di educazione fisica percuote il muro della classe vicina con dei pesi (non ancora identificati) facendo cadere il muro. L'alunno poi inizia una colluttazione verbale con il dirigente scolastico sostenendo che non è stato lui ma è tutto un complotto. Chiesta sospensione.
L'alunna A. S. ha nascosto due fette di prosciutto nel registro, ne ha buttate un po' in classe e ne ha nascoste altre nel giubbotto di pelle nuovo della sua compagna V. T. Chiedo provvedimenti.