Scritto da: Alessio Fabretti

Assassinio nel tempo


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...corti. Le mani sono aperte a palme in giù con le dita allargate che si toccano le une con le altre percorse da un fremito. Un'atmosfera elettrica quanto tesa. Il tavolo si muove come scosso, sembra vibrare, ondeggia Si sentono dei colpi sordi alle pareti, la porta chiusa scricchiola, una donna geme, un uomo evoca una entità. La candela si spegne, un soffio gelido sembra percorrere le persone e scuote le tende. Il tavolo sembra impazzito, i colpi diventano più rapidi, un quadro si stacca dalla parete e rimane sospeso. Una delle donne ha dei respiri pesanti e profondi, sembra posseduta e poi urla: "No! Assassino! Tu sei maledetto!" Il quadro è scaraventato per terra con forza da una mano invisibile, una folata di vento spalanca la finestra che sbatte con un tintinno di vetri infranti. Grida persone. Qualcuno accende la luce. Una donna è riversa sul pavimento con la gola squarciata in un lago di sangue; le altre due, dopo urla isteriche, piombano in un pianto nervoso e incontrollato: sono Maris e la Baronessa. Si radunano tutti nello studio. Il padrone di casa, impassibile, telefona alla polizia. Poi circonda affettuosamente con un braccio la ragazza e offre da bere ... [segue »]
Composto sabato 11 maggio 1968

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