Si chinò verso di lei dall'azzurro del cielo autunnale, dal muro di calcestruzzo, dal nulla (avrebbe detto lei in seguito) e di lì entrò direttamente nella sua coscienza, nel ricordo. [...] Certo non il primo ricordo che aveva di lui: lui le aveva letto le favole quando era ancora in culla, si era seduto vicino a lei sulle scale la mattina di Natale in attesa che li chiamassero di sotto, a cena aveva parlato con lei dietro il bicchiere alzato e le parole si mescolavano alle bollicine di latte finché papà diceva: - Smettila, - ma certo era quello il primo ricordo che avrebbe avuto in seguito del suo viso: il suo viso che si chinava verso di lei dal cielo autunnale.