Scritto da: Cleonice Parisi

L'orizzonte dell'Aquila Grigia


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...sguardo di Atropos si fece truce, ma comprese che le parole di Atina nascevano dalla grande paura che ora la possedeva e per tranquillizzarla disse:

Non aver paura, le donne del villaggio sanno quello che fanno, affidati a loro con fiducia hanno fatto nascere tanti bambini, andrà tutto bene, ed io nell'attesa di rivederti finirò la nostra zattera.

Atina aveva negli occhi una luce strana, o forse erano le lacrime che le scendevano per il dolore delle contrazioni. Atropos sentiva un nodo alla gola, la condusse nella tenda dove l'attendevano le donne per farla partorire. Fu fatta stendere su un lettino, Atina gli tendeva la mano non voleva farlo andare via, ma le donne lo costrinsero ad uscire. La giovane era una primipara e ci sarebbe voluta tutta la notte. Ogni istante per Atropos sembrava un eternità, corse al fiume per cercare d'ingannare il tempo, voleva che Atina trovasse la zattera completa. Le sue urla disperate erano come veleno sparso su delle ferite aperte per lui, più volte era stato tentato di ritornare al villaggio, ma le anziane erano state chiare, era un momento delicato ed un uomo innamorato ed in ansia sarebbe stato solamente d'intralcio. Dopo un paio d'ore, Atropos ... [segue »]

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    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Primo premio per la narrativa al concorso Padrer Willi 2005 - Torino

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