Scritto da: FRANCO PATONICO

Migranti per forza o per amore


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...al mercato, dove ogni giovedì andavano a fare la spesa.
- "Cosa pensi, davvero potrei partire, così, senza sapere dove arriverò e neanche chi incontrerò?" – le disse Giuliana a mia moglie e lei le ha risposto: - "Giuliana a me dispiace molto di perdere un'amica, ma se fossi in te io sarei già partita."
Giuliana, però doveva fare i conti con quelli di casa. Il padre da una parte era contento di sistemare la figlia, ma voleva anche la certezza che non sarebbe rimasta da sola, magari a fare la domestica in casa dei parenti canadesi. Allora decise di rispondere direttamente alla cognata, con tutte le sue preoccupazioni, dicendo anche che voleva prenderci un po' di tempo per pensarci bene.
Saranno passate più o meno un paio di settimane che Carlo spedisce un'altra lettera:
"Giuliana cara, ti ho pensato tanto, giorno e notte e sono giunto ad una decisione: ti chiedo di sposarmi. Abbiamo pensato, se tu lo vorrai, di celebrare il matrimonio per procura. Tu ti sposerai a Brugnetto ed io a Toronto. Una volta avuti i certificati, tu partirai con il viaggio pagato. Non devi portarti nulla, solo il cambio di vestiti. Io ti aspetterò all'aeroporto di Toronto.... [segue »]
Composto giovedì 15 giugno 2017

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