Solitaria


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...era appoggiato sul bordo della vasca vicino ad una candela chissà da quanto tempo spenta. Dietro di lui il lavandino incrostato e uno specchio sporco e impolverato. La sua immagine distorta lo guardava mentre lui constatava che era rimasto indietro con le bollette dell'acqua. Con la manica della camicia aprì uno squarcio tra lo sporco e poté ricordarsi com'era. Aveva i capelli scuri (non riusciva a capire se castani o neri per colpa della strana luce che avvolgeva la realtà) e due profonde occhiaie gli cerchiavano gli occhi (verdi? ) iniettati di sangue. La barba
---... devo tagliarla a lei non piace a... non piace a chi? ---
era ispida e lunga.
"Chi sei?" chiese alla figura che lo guardava, alla figura estranea, come estranea era la voce che sentì uscire debole dalle sue labbra, una voce aliena, lontana.
Uscì dal bagno e percorse il corridoio guardandosi attorno, cercando di far risalire a galla quei flashback improvvisi. I quadri che erano appesi alle pareti non gli furono d'aiuto tranne che per un piccolo ricordo
---... lui voleva farcelo pagare 100 euro ma io insistevo sui 80 perché era un falso una stampà Dalì verò diceva lo spagnolo... alla fine lei l'ha convinto a ... [segue »]

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    Commenti


    7
    postato da , il
    per 10 splendidi mimuti ero io Fred!!!
    6
    postato da , il
    non ho cpt nnt
    5
    postato da , il
    il racconto si legge tutto d'un fiato e non mancano le "sorprese"- perchè lo hai definito horror?
    bravo, hai talento!
    concetta antonelli
    4
    postato da , il
    non è un horror è la pura verità
    3
    postato da , il
    fantastico

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