Solitaria


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...tenti di afferrarlo tutto, allora ti rendi conto che non ce l'hai veramente, che non è tuo, che è solo una sensazione lontana. Per lui era così: sapeva ma non ricordava. E il ricordo era lontano.
---... però se penso e sudo vuol dire che sono vivo...---
Aprì di nuovo gli occhi e scostò le coperte. Tutto sapeva di polvere. Si puntellò con i gomiti, si alzò e urlò...
Lo scricchiolio che fece il letto sotto il suo peso gli trapanò le orecchie e gli entrò dentro il cervello, in profondità. Un fischio come di corde di una chitarra scordata iniziò a penetrarlo e il suo corpo iniziò a tremare e lui ricadde nel letto e il rumore che fece fu più forte di un esplosione nucleare e gli occhi lacrimavano e lui rimase zitto ad attendere la fine della tempesta, piangendo in silenzio, silenzio che era assoluto come assoluta la sua solitudine, una solitudine che gli attanagliava la mente e non lo lasciava respirare, lo soffocava.
S'immobilizzò attendendo che il fischio si attenuasse; poi, lentamente e prestando la massima attenzione a non produrre il minimo rumore, girò la sua testa corvina verso sinistra. Il cuscino e le lenzuola erano ... [segue »]

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    Commenti


    7
    postato da , il
    per 10 splendidi mimuti ero io Fred!!!
    6
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    non ho cpt nnt
    5
    postato da , il
    il racconto si legge tutto d'un fiato e non mancano le "sorprese"- perchè lo hai definito horror?
    bravo, hai talento!
    concetta antonelli
    4
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    non è un horror è la pura verità
    3
    postato da , il
    fantastico

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