Solitaria


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...la mano sul petto, aspettò e ascoltò.
---... sono o non sono morto?...---
Il silenzio era di tomba... o quasi. Sentiva solo il suo respiro e il tambureggiare ritmico del suo cuore. Faceva rumore, il suo corpo faceva il rumore di una vecchia macchina diesel in bruttissime condizioni che lo percuoteva e gli rimbombava nel cervello.
Il flashback
---... una volta ero in acido a casa di Betty e stavamo guardando la tv solo che io non la guardavo io ero quelle linee bianche che passano ogni tanto sullo schermo ero un disturbo e mentre pensavo a tutto questo l'unica cosa che sentivo che mi teneva aggrappato alla realtà era il mio respiro il battito del mio cuore e le onde di sangue che s'infrangevano nelle mie tempie...---
fu fortissimo e lo spaventò; il cuore e il suo respiro si fecero sempre più presenti. Non era un suo ricordo, lo sapeva benissimo! Non sapeva cosa volesse dire essere in acido, non conosceva nessuna Betty... Se non erano suoi i ricordi, allora di chi erano?
Si sforzò di ricordare qualcosa che appartenesse a lui ma non ci riuscì. Era come pensare al sapore di qualcosa: pensi di sapere com'è, sai com'è, ma quando ... [segue »]

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    Commenti


    7
    postato da , il
    per 10 splendidi mimuti ero io Fred!!!
    6
    postato da , il
    non ho cpt nnt
    5
    postato da , il
    il racconto si legge tutto d'un fiato e non mancano le "sorprese"- perchè lo hai definito horror?
    bravo, hai talento!
    concetta antonelli
    4
    postato da , il
    non è un horror è la pura verità
    3
    postato da , il
    fantastico

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