Scritto da: Valerio Mancini

Le mie prigioni

Capitolo: 2

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...la bambina aveva paura del cane!. Aspettammo che salirono e richiamammo l'ascensore, nel frattempo era arrivato un uomo che doveva salire ma quando entrammo noi, Paolo gli chiuse la porta in faccia. Quando erano a casa il povero Paolo parlava più con Lucky che con me e gli cucinava delle prelibatezze che molti uomini non conoscono, serviva il piatto nella scodella e poi, mentre il cane si gettava letteralmente sul pasto, mantecava vorticosamente la pappa che nel frattempo scompariva nella pancia del cane. Non la smetteva di agitare il cucchiaio fino a che non era finito tutto e spesso il povero Lucky si beccava qualche cucchiaiata sul muso o era costretto ad aggirare la scodella per non essere mantecato assieme al resto, Quando tutto era finito il suo padrone attaccava con la sigla finale della cena, "un ce ne chiù". Lucky era già sazio credo rincoglionito da tutto quel vorticare e barcollava per la cucina ma per il suo buon padrone era ancora affamato ma "un ce ne chiù Lucky" e gli metteva la scodella sul muso per fargli vedere.
Un'altra cosa che doveva sopportare la povera bestia era il dover stare assolutamente sulla mattonella che aveva scelto Paolo, come ... [segue »]

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