Scritto da: Valerio Mancini

Le mie prigioni

Capitolo: 2

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...Paolo non si era mai sposato, aveva badato ai genitori fino alla fine, nella loro casa, con la loro morte si era preso il cane per convogliare su di esso il suo bisogno di dare. Lucky passava la giornata chiuso nel laboratorio artigianale di Paolo attendendo fedelmente l'ora del pasto e la fine della giornata lavorativa così da poter partecipare alla quotidiana maratona che si teneva per le strade della zona. Era stato iscritto da Paolo che correva insieme a lui, vincevano sempre loro, un po' uno un po' l'altro. Non so se si sono mai accorti che erano i soli iscritti, comunque il povero Lucky tornava stremato ogni sera. Un giorno tornando dal lavoro li incontrai davanti al portone... salgono... saliamo insieme. Nell'atrio del palazzo ci viene incontro una bambina gioiosa per il cane in arrivo e si mette ad accarezzarlo e a fargli le feste, Paolo tira dritto verso l'ascensore ha deciso che quei due non devono frequentarsi. Arriviamo all'ascensore e troviamo la madre in attesa di salire, arriva anche la bambina. La donna sfoggiando la solita gentilezza palermitana ci invita a salire in ascensore, fu allora che Paolo le disse che era meglio di no visto che ... [segue »]

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