Il tempo della vita? Breve.
La vita del tempo? Incontestabile.
L'eternità? Un'ipotesi.
L'istante? Impercettibile.
Il passato? Un'esperienza.
Il futuro? Qualcosa di imprevedibile.
Cosa sono veramente? Un effimero sogno di temporalità.
A cosa serve seguire le stelle,
se la mia rotta è nei tuoi passi?
A cosa serve ascoltare le canzoni,
se la tua voce è tutto il mio canto?
A cosa serve cercare un rimedio,
se il mio sollievo sei tu?
Se non mi credi; chiedi ai miei occhi, in questo momento stanno brillando più di tutte le stelle messe insieme.
L'ho vista.
Mi ha visto.
L'ho cercata.
Mi ha parlato.
L'ho ascoltata.
La colpa è stata mia.
Dovevo essere io.
Doveva essere lei.
Dovevamo essere noi.
Adesso desidero solo
guardarla in silenzio
e lasciare che i suoi occhi
mi parlino in mille modi.
Sapevo che avevi le spine,
e ti ho abbracciato.
Tu sapevi delle mie ferite,
e le hai riaperte.
Sapevo che non avevi cuore,
e ti ho dato il mio.
Eccomi qui.
Tra l'amore e l'oblio.
Tra i ricordi e il freddo
Tra il silenzio e la tua voce.
Eccomi qui.
Tra la paura e il coraggio
di chi non osa amarti solo per un istante.
Eravamo una spiaggia privata,
Tu le onde, io la sabbia.
Tu venivi e te ne andavi quando volevi,
mentre io rimanevo sempre nella tua attesa.
Tu così instabile, io così statica.
A volte arrivavi impetuoso da farmi a pezzi,
altre volte arrivavi così calmo da lasciarmi tranquilla.
Amavo il rumore delle tue onde,
perché anche se ti giravi di nuovo verso il mare
sapevo che portavi con te una parte di me.
Ti ho detto cose che non ho mai detto a nessun altro.
Ti ho raccontato tutte le mie colpe e per la prima volta ho sentito che non era come saltare nell'abisso.
Ti ho fatto vedere quanto sono vulnerabile e tu mi sei rimasta accanto.
Ti ho raccontato delle mie abitudini sciocche e mi sono sentito al sicuro.
Ti ho raccontato i miei pensieri e i miei sogni strani e tu mi hai sorriso.
Ti ho mostrato tutto ciò che nessuno ha mai visto.
Ciò che voglio dirti e che se un giorno saremo amore, cerchiamo di essere la mancanza di ciascuno.
Non desidero che tu mi ami,
voglio che tu mi viva,
che tu mi respiri
e ti dimentichi del tempo.
Voglio che entri e arrivi
nel profondo del mio essere e scopri
che sei la ragione di tanti colori.
Che tu viva in me senza dimenticare
che la felicità è in te.
Voglio un amore libero,
un amore che ci completi,
che stringa la mano
e apre il cuore
per continuare a volare.
Un amore che non si stanca mai di vivere.
Tra il calore del freddo
tra il gelido bacio del sole
tra la fitta nebbia invisibile
tra la voce silenziosa
tra la vita che inizia alla fine
a volte e quasi sempre
bisogna amare prudentemente
e smisuratamente.
Scrivere una poesia,
scriverti una poesia,
una che non parli di mancanza,
una che non assomigliasse a te,
scriverne una sull'amore
dimenticando che il mio battito
punge lontano dal tuo.
Scriverla senza piangere di ricordi,
ma lascio che la poesia si scriva da sola
mentre tu continui ad essere l'ispirazione dei miei versi.