Poesie inserite da Christabella del Mar

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Scritta da: Christabella del Mar

Negazione

Adesso, per me parla solamente la Negazione
con tutte le sue voci, ritmate e stonate,
parla con parole storte e canta in sonate
come un corvo trionfante che ingloba nei suoi occhi tutto il buio della notte.
L'Immaginazione non si stacca più dalla strana realtà...
sembrando un spirito malefico che prova reincarnarsi, qui e là...
Così, la Fantasia partorì due gemelle:
una creatura fantasmatica e una realtà già mortificata.
La prima neonata assorbì, come una vampira affamata, tutto il sangue della sua gemella
abbandonandola nel regno freddo della desolazione e della decomposizione.
Un buio assoluto si affonda nel vortice
del non significato
e devo pagare per questo peccato con un lutto
moltiplicato in se stesso.
Così, la riflessione e la lucidità si vestono di Negazioni.
Un crollo continuo mi tira la mano
portandomi indietro, da dove venni: da nessuna parte, da nessuna era...
Mi portò là, dove cominciò e finì Tutto:
nell'assurdo immaginario della Negazione.
Composta lunedì 7 marzo 2011
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    Scritta da: Christabella del Mar

    Divento la tua Notte

    Divento più scura, divento più Notte
    sto diventando onda, sto diventando Morte...
    Ma tu mi senti, mi vedi, ancora mi ami
    e anche dal cielo toccarmi le mani.
    Spogliati di preghiere, di ali e di tutti tuoi anni
    appendi la spada, spegni la luce e butta via
    tutti tuoi algoritmi inutili e la filosofia.
    Dopo, poi scendere... ma vola piano, ti aspetto.
    Sono passate due notti e già mi pare un'anno...
    Ti manca ballare con la Morte in piena notte?
    Lo so, vuoi rimanere un santo nell'Inferno,
    gustarmi dalle labbra la miele e il veleno,
    bevendo dall'Eternità e ritornare in cielo...
    L'Universo stanco ti nega l'ironia sapendo che ci legga il gioco e la pazzia.
    Vieni, succhiami la vita, ricolorati gli occhi, riscaldati di baci e TACI!
    Fammi sentire il rumore della scomposizione, il tremolio che vibra ancora nei capillari secchi,
    il tuo respiro strangolato al mio sguardo agghiacciato che appena vuole abbassare le ciglia e aprire la porta dell'anima.
    Lasciami ascoltare il pensiero, quello di ieri
    quando amavi il sole nella pioggia calda dell'amore!
    Quando sognavi in colori e sentivi da lontano il mio profumo di fumo, di rose e di ambra...
    Fammi sentire femmina, mentimi che sono l'unica, poi attaccami al muro di stelle nere!
    Riempimi di catene e urla forte il mio nome,
    ripeti il mio nome come mi chiedevi sempre!
    Strillalo, cantalo fino che sputerai desiderio e sangue!
    E prima di tornare, fammi capire dove si uniscono i Mondi, chi è l'Angelo e qual è la Morte!
    Quando è Giorno e quando è Notte?
    E deciditi se mi ami no.
    Composta giovedì 3 ottobre 2019
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      Scritta da: Christabella del Mar

      Autunno

      NIENTE...
      A parte un sacchettone pieno di fantasme acromatici
      che invadono l'Autunno di ottone
      che si è fermato
      un po' spaesato
      davanti al portone.
      L'Autunno mi stava fissando
      o forse io che fissavo lui
      Poi, mi pareva accattanare risposte
      e mi fermai...
      Niente...
      meglio niente... oramai...
      Pensavo di aver scoperto tutto
      e di poter capire abbastanza
      dal tutto al niente.
      Poi, l'aria delle foglie che svenivano,
      conquistando la mia stanza
      adesso mi bastava per capire
      che non avevo mai saputo abbastanza.
      NIENTE...
      quarantaquatressimo autunno
      per accettare tutto questo fumo...
      Io, che conoscevo bene solo la vita esterna
      delle risposte profonde,
      io, che trovavo delle soluzioni per le cose,
      che in solenne stanze
      non esigevano inevitabilmente una soluzione.
      Mà sto NIENTE
      mi accarezza dolcemente l'encefalo,
      slargato come un deserto...
      E se devo qualche spiegazione a "NIENTE"
      non mi viene veramente... un incidente!
      la mente tace in santa pace
      nell'Autunno con la nebbia vorace.
      Niente!
      Solo un sentimento fissurato della vita...
      Io e L'Autunno ci avviciniamo come due abissi
      uniti di niente.
      Composta giovedì 3 ottobre 2019
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        Scritta da: Christabella del Mar

        L'Angelo del Mare

        Silenzio intenso che si consuma se stesso,
        pace di piombo tra le stelle.
        La Luna si mangia se stessa nel mare
        in fumo pesante di incenso.
        L'autofagia.
        L'epifania di un angelo caduto sul Mare
        perché non può camminare-
        la sabbia fa troppo male,
        scotta anche di notte, di Cecità.
        L'indifferenza ha mangiato tutte le briciole conchigliare di Memoria...
        e l'angelo commette l'autofagia.
        Il Silenzio si auto divora,
        l'angelo si mangia le mani
        Il Tempo pietrificato è portato via
        e così non c'è nessuna putrefazione...
        fumo perduto d'incenso amaro,
        il braccio mi vola sul mare man mano
        Il Silenzio si è ingerito intero
        tra terra e mare, tra mare e cielo.
        Rimaste dall'angelo solo le ali
        combattono tra di loro come spartani
        mangia il simbolo di "guardiano"
        Così dall'ombra di piume cadute sul mare
        nacque un angelo nuovo
        L'Angelo del Mare!
        Nello stesso tempo, un altro angelo guardava indifferente
        l'autofagia di un Re perdente.
        Composta giovedì 3 ottobre 2019
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          Scritta da: Christabella del Mar

          Il muro

          Di giorno, sul muro sboccia la Rosa
          nascendo un mare mosso dipinto di rosso.
          Tra le dita bluastre del magico bosco
          il sole bevendo la rugiada, scende fin all'osso del Mondo.
          Ed io mi perdo,
          mi perdo sotto la pelle prima che il sangue potesse risvegliarsi...
          silenzio...
          C'è stata un'eclissi
          ma il sangue che direzione prese prima che si registrasse ilo Tempo?
          Perduta nelle fiamme de nuances con i loro denti aguzzi
          si dilata la Realtà verso l'esausta fine
          e tace.
          Desideri vestiti di broccato,
          l'implicita fiamma del proprio Ego
          si aggiudica le chances in onde
          sempre più rose.
          Nessun passaggio sotterraneo pieno di presenze metaforiche
          Nessuna fiamma sui verbi.
          Solamente cenere e profumo secco, opaco
          di ambra, tempo e talco
          potrebbero incriminare la mia presenza astrale.
          Composta giovedì 3 ottobre 2019
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