L'Angelo del Mare

Silenzio intenso che si consuma se stesso,
pace di piombo tra le stelle.
La Luna si mangia se stessa nel mare
in fumo pesante di incenso.
L'autofagia.
L'epifania di un angelo caduto sul Mare
perché non può camminare-
la sabbia fa troppo male,
scotta anche di notte, di Cecità.
L'indifferenza ha mangiato tutte le briciole conchigliare di Memoria...
e l'angelo commette l'autofagia.
Il Silenzio si auto divora,
l'angelo si mangia le mani
Il Tempo pietrificato è portato via
e così non c'è nessuna putrefazione...
fumo perduto d'incenso amaro,
il braccio mi vola sul mare man mano
Il Silenzio si è ingerito intero
tra terra e mare, tra mare e cielo.
Rimaste dall'angelo solo le ali
combattono tra di loro come spartani
mangia il simbolo di "guardiano"
Così dall'ombra di piume cadute sul mare
nacque un angelo nuovo
L'Angelo del Mare!
Nello stesso tempo, un altro angelo guardava indifferente
l'autofagia di un Re perdente.
Composta giovedì 3 ottobre 2019

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