Poesie inserite da Enea Paolocci

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Scritta da: Enea Paolocci

Ricordi?

Lo vedi?
Sono giunti i giorni dei ripensamenti.
Ricordi?
Ci chiedevamo: come sarà?
E ora sappiamo.
Del molo sul lago indugia un'ombra,
quasi un dolore
che dentro la notte ci interpella,
chiama a raccolta gli amici di un tempo
quelli che ieri erano per sempre
e non sono più.
Tornano a volte,
inaspettati,
a riaprire stagioni perdute
e sorridono dal canto di strada
ove s'apriva l'uscio di casa.

Minuti ritagliati di nostre attese,
ancora illese,
che qualcuno
saprà intuire sotto le pieghe
che inesorabili
si posano sui visi
come le caligini
sui campi di maggese.
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    Scritta da: Enea Paolocci

    A V. per San Valentino

    Depongo una rosa sul comodino
    un piccolo fiore che dica ti amo
    ti guardo dormire stretta al cuscino
    senza destarti ti bacio piano.

    Osservo le esili rughe sul viso
    indizi di vita trascorsa d'un fiato
    rivedo quel giovane ampio sorriso
    m'accorgo che non l'ho mai scordato.

    Rammenti? Ci siam detti un remoto mattino
    che si poteva azzardar l'avventura
    tu donna del nord, io invece latino
    di andare insieme a un'età più matura.

    E parmi un sogno di quelli più ameni
    amarsi dopo più di vent'anni
    malgrado tutto, concordi e sereni
    nell'affrontare gli innumerevoli affanni.

    Quali traguardi porrà l'avvenire
    quante altre sfide vogliamo tentare
    quante emozioni ancor da spartire
    stretti per mano senza esitare?

    Grazie mia cara, mia diletta amante
    dei giorni spesi con grande voluttà
    grazie di esser conforto costante
    e per i due figli: nostra immortalità.
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      Scritta da: Enea Paolocci

      Verrà la sera

      Verrà la sera e ti somiglierà
      come l'armonia che non ritrovo.
      Verrà la sera e mi parlerà di te
      -compagna antica-
      con parole dilette.
      Sarà una sera innocente,
      stillante presagi scordati.
      Ci troverà novelli amanti
      allorché i figli saranno intorno
      e dalla panca
      vedremo leggiadra la luna
      sbiancare piano
      al limitare del nuovo giorno.
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        Scritta da: Enea Paolocci

        Notte umbra

        Lungo le consuete vie
        d'evanescenti luci ornate
        soli, a lungo camminiamo.
        Silente è la cittadina
        che notte e tramontana
        han reso spoglia.
        Sfiliamo tra palazzi austeri,
        sotto indomiti architravi,
        coi fiati a divenire nuvolecondensa,
        muti e incerti, un passo dopo l'altro,
        chiedendo ai muri quelle conferme
        che rinnovano la nostra attitudine al mondo.
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