Quando ero giovane, avevo ali forti e instancabili, ma non conoscevo le montagne. Quando fui vecchio, conobbi le montagne, ma le ali stanche non tennero più dietro alla visione. Il genio è saggezza e gioventù.
Lavora come se non avessi bisogno dei soldi, ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire, balla come se nessuno ti stesse guardando, canta come se nessuno ti stesse sentendo, vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra.
Il denaro può comprare la buccia di molte cose, ma non il seme; può darvi il cibo, ma non l'appetito, la medicina ma non la salute, i conoscenti ma non gli amici, i servitori ma non la fedeltà, giorni di gioia ma non la pace o la felicità.
Basta appena un fugace pretesto per sprofondarli nel loro delirio particolare nella loro ossesione devastante, le sue parole scatenanti sono giustizia e giudici a sentirle la sua trasformazione è immediata il sorriso gli si muta in un ghigno dalla faccia gli cade la maschera variopinta e sotto appare una tavola di Cesare Lombroso.
Bambine che si vendono sui marciapiedi. Bambini con la mano tesa al semaforo. Cani abbandonati. Uomini con le tette che si esibiscono sotto i lampioni. Uomini senza palle che vendono droga all'angolo. Bambini nei cassonetti e immondizie per la strada. Scippi, rapine e risse. Ragazzini che fumano e sputano sui muri. Vestiti tutti uguali e pensieri tutti uguali. Ubriaconi alla guida che vanno a tutta birra. Pensavo che lavando il parabrezza della mia auto tutto questo sarebbe sparito.
Ebbene io, in questo fiacco e flautato tempo di pace, non ho altro piacere con cui passare il tempo se non quello di spiare la mia ombra nel sole e commentare la mia deformità.
Le trombe argentee squillarono nella Cupola: La gente cadde in ginocchio a terra, emozionata: E recato sul collo degli uomini io vidi, Come un gran Dio, il Santo Signore di Roma. Sacerdotale, egli portava una veste più bianca della spuma, E, regale, si paludava in rosso maestoso, Tre corone d'oro gli si levavano alte sul capo: In splendore e in luce il Papa passò. Furtivamente il mio cuore ripercorse ampi deserti d'anni Fino a Uno che vagò presso un mare solitario, Ed invano cercò un luogo di riposo: "Le volpi han tane, e ogni uccello ha il nido. Io, solo, io debbo vagare stanco, Piagarmi i piedi, e bere vino e sale di lacrime".