Le migliori poesie inserite da Daduncolo

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Scritta da: Daduncolo

Benedetto sia'l giorno e'l mese e l'anno

Benedetto sia'l giorno e'l mese e l'anno
e la stagione e'l tempo e l'ora e'l punto
e'l bel paese e'l loco ov'io fui giunto
da'duo begli occhi che legato m'ànno;

E benedetto il primo dolce affanno
ch'ì ebbi ad esser con Amor congiunto,
e l'arco e le saette ond'ì fui punto,
e le piaghe che'nfin al cor mi vanno.

Benedette le voci tante ch'io
chiamando il nome de mia donna ò sparte,
e i sospiri e le lagrime e'l desio;

e benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e'l pensier mio,
ch'è sol di lei; si ch'altra non v'à parte.
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    Scritta da: Daduncolo

    Erano i capei d'oro a l'aura sparsi

    Erano i capei d'oro a l'aura sparsi
    che'n mille dolci nodi gli avolgea,
    e'l vago lume oltra misura ardea
    di quei begli occhi, ch'or ne son si scarsi;

    e il viso di pietosi color'farsi,
    non so se vero o falso, mi parea:
    i'che l'esca amorosa al petto avea,
    qual meraviglia se di subito arsi?

    Non era l'andar suo cosa mortale,
    ma d'angelica forma, e le parole
    sonavan altro, che pur voce umana.

    Uno spirito celeste, un viso sole
    fu quel ch'i'vidi; e se non fosse or tale,
    piaga per allentar d'arco non sana.
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      Scritta da: Daduncolo

      The Tyger

      Tyger! Tyger! Burning bright
      In the forests of the night,
      What immortal hand or eye
      Could frame thy fearful symmetry?
      In what distant deeps or skies
      Burnt the fire of thine eyes?
      On what wings dare he aspire?

      What the hand dare seize the fire?
      And what shoulder, and what art,
      Could twist the sinews of thy heart?
      And when thy heart began to beat,
      What dread hand? And what dread feet?
      What the hammer? What the chain?

      In what furnace was thy brain?
      What the anvil? What dread grasp
      Dare its deadly terrors grasp?
      When the stars threw down their spears,
      And water'd heaven with their tears
      Did he smile his work to see?
      Did he who made the Lamb make thee?

      Tyger! Tyger! Burning bright
      In the forests of the night,
      What immortal hand or eye,
      Dare frame thy fearful symmetry?
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        Scritta da: Daduncolo

        Passa la nave mia colma d'oblio

        Passa la nave mia colma d'oblio
        per aspro mare, a mezza notte, il verno,
        enfra Scilla e Cariddi; ed al governo
        siede'l signore, anzi'l nimico mio;

        a ciascun remo un penser pronto e rio
        che la tempesta e'l fin par ch'abbi a scherno;
        la vela rompe un vento umido, eterno
        di sospir', di speranze e di desio;

        pioggia di lagrimar, nebbia di sdegni
        bagna e rallenta le già stanche sarte,
        che son d'error con ignoranza attorto.

        Celansi i duo mei dolci usati segni;
        morta fra l'onde è la ragion e l'arte:
        tal ch'incomincio a desperar del porto.
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          Scritta da: Daduncolo

          Lode alla donna

          Sublime creatura tra cielo e terra
          quasi diafana e lieve compare
          e scompare per poi riapparire
          hai nostri occhi tra quella limpida
          e immensa distesa celeste per portar
          del bene in questo imperfetto mondo.

          Candida creatura dagli occhi
          celesti e dai capelli d'oro
          incanti e proteggi noi malefici
          uomini dai troppi vizi che nel
          piccolo mondo ci concediamo.

          Creatura irraggiungibile, tu che
          rifletti colore e splendore, il tuo
          profondo sguardo cattura l'attenzione
          e rende gentili, anche un malvagio
          demone si presta ai tuoi piedi e
          ti chiede perdono dal basso fondo.

          Il tuo alone illumina il nostro
          cammino e ci conduce alla
          perenne beatitudine, le tue gesta
          riempiono il nostro cuore di solo amore.

          Le donne sono angeli, e per
          questo noi uomini prestiamo
          loro immensa devozione perciò
          che di importante svolgono
          nella nostra esistenza.
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            Scritta da: Daduncolo

            Sento le sirene

            Sento le sirene di
            tanto in tanto,
            recluso in profondo
            rifugio segreto,
            trascorro la gran
            parte dei miei giorni,
            la luce di una candela
            e qualche buon libro
            ammazzano il tempo
            infinito.

            Una radio trasmette
            notizie mentre lo
            sguardo segue le
            mie orme nella
            stanza buia.

            Il riflesso sullo
            specchio, il tocco
            delle campane di città,
            una pena infinita
            e una speranza lontana
            anni luce.

            Sento le sirene di
            tanto in tanto, la paura
            cresce nei miei occhi,
            l'intenso suono arresta
            il mio respiro, il
            marciare interrotto dei
            soldati verdi nelle strade
            è un continuo precipitare
            nel vuoto.

            Non mi resta che pregare,
            lo faccio di tanto in tanto,
            quando non riesco a
            svegliarmi da un brutto
            sogno.

            Sento le sirene di
            tanto in tanto,
            come di tanto in
            tanto osservo la
            stella di David
            sul mio braccio.

            Piango nel silenzio,
            il ricordo di mia moglie
            uccisa nel grigiore dei
            miei occhi, sale la
            rabbia al cielo, tento
            di trovare un po' di
            giustizia, inseguo
            invano quel desiderio
            fiorito nel cuore, il
            nostro sogno di famiglia
            è divenuta una lontana
            stella nel cielo.

            Sento le sirene di
            tanto in tanto, l'aria
            è infetta da rancore
            e noi esule anime
            costrette a fuggire
            per continuare a
            vivere nella terra
            del genocidio, abbiamo
            mollato, il coraggio
            ci è mancato.

            Sento il mio destino
            marciare nel campo
            della morte, sento
            il vento soffiare
            così forte, che
            penso d'esser
            divenuto già
            polvere.
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              Scritta da: Daduncolo

              11 Settembre 2001 - Per non dimenticare!

              L'uomo cade in basso e privo di fune non riesce a risalire dal baratro, non perché la corda non ci sia, ma perché dalla troppa ignoranza non riesce per sua sfortuna a farne buon uso...
              La vita sarà pure un sogno,
              ma per sognare sofferenza e distruzione
              preferisco fare incubi la notte.
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                Scritta da: Daduncolo

                Animali d'Inghilterra

                Animali d'Inghilterra,
                d'ogni clima e d'ogni terra,
                ascoltate il lieto coro:
                tornerà l'età dell'oro!

                Tosto o tardi tornerà:
                l'uom tiranno a terra andrà;
                per le bestie sol cortese
                sarà l'alma terra inglese.

                Non più anelli alle narici,
                non più gioghi alle cervici,
                e per sempre in perdizione
                andrai frusta, morso e sprone.

                Sarem ricchi, sazi appieno:
                orzo, grano, avena, fieno
                barbabietole e foraggio
                saran sol nostro retaggio.

                Più splendidi i campi e i clivi,
                e più puri i fonti e i rivi
                e più dolce l'aer sarà
                quando avrem la libertà.

                Per quel dì noi lotteremo,
                per quel lieti morremo,
                vacche, paperi, galline,
                mille bestie, un solo fine.
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                  Scritta da: Daduncolo

                  L'airone

                  Nella sua lieve eleganza, un
                  airone valica le infinite acque
                  di questo mondo; fiumi, laghi, mari
                  e come creatura celeste impartisce
                  la propria supremazia, come
                  un Dio nella propria sfera celeste.

                  Una nivea e grigiastra creatura
                  aleggia con le sue robuste ali,
                  allegra e serena nell'aeree e una
                  leggiadra brezza accarezza il suo manto,
                  il suo capo ed il suo acuto becco dorato,
                  che come un dardo scagliato dalla sua
                  corda, penetra e scalfisce la gracile
                  atmosfera...

                  Come una piuma lievemente si posa,
                  e nella sottostante superficie d'acqua
                  il suo batter d'ali trasforma
                  il magico lago in una perenne
                  distesa di ghiaccio, e come un valzer
                  continuo danza e oscilla come
                  una valente pattinatrice sul ghiaccio.
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