Scritta da: C. De Padua Visconti
in Poesie (Poesie d'amore)
Sorgi nei sogni
Mi delizia
la notte,
spesso
sorgi
in un sogno
e mentre
tento
di accarezzarti
svanisci
in un indelicato
risveglio.
Composta sabato 21 settembre 2019
Mi delizia
la notte,
spesso
sorgi
in un sogno
e mentre
tento
di accarezzarti
svanisci
in un indelicato
risveglio.
Chissà se lassù mi vedi,
so che quaggiù mi manchi,
e sono un uccello senza nido,
in balia delle tempeste,
dei venti,
mi manca la tua corazza,
la tua voce,
mi manchi
ed io vivo
con il cuore
perennemente
lacerato
dal dolore
della tua assenza.
Invano
mi distraggo;
tu sei il mio
pensiero
dominante,
il mio languore,
la mia prostrazione.
Mentre il tempo
fugge inesorabile,
imploro le tue labbra,
baci marchiati nell'anima,
manca il sollievo
delle tue carezze.
Non so dove sei,
ma so che mi manchi,
in questa valle desolata,
tu eden del mio inferno.
In tua assenza
sono un orfano d'amore.
Ricordo
il tuo profumo
tatuato nella mia anima,
le tue carezze
sfiorare le mie gote,
il tuo sorriso
pianare sulle mie labbra
delicatamente.
Ricordo di te
ogni minuto vissuto,
indelebili emozioni
che fioriscono
nel mio cuore
giardino
oggi non più
irrigato
dalla rugiada
del tuo amore!
Dimmi amore
dove sei?
Mi manchi
e il cuore
annega nel
limbo
della
solitudine!
Non c'è
distrazione,
ma oblio,
oscurità
non luce,
tutti i pensieri
sono come piccoli
chiodi rastrellati
dalla calamita
del nostro amore.
Vorrei essere l'aria che ossigena
il tuo sangue,
quel qualcosa di invisibile
ma vitale;
come l'amore che ti emano
ma che tu forse lo respiri
per scontato.
Spero ti accorga questa sera,
di quanti pensieri
raggiungano la tua anima!
Io da lontano non sò più fare altro,
che toccarti con i ricordi.
La luna nella
coltre ombra celeste,
illumina il tuo volto!
Sulle tue gote
risplende una luce
d'aurora,
tu sei la stella
più bella del
cielo.
Oh quegli occhi,
portentosi orbite
dall'azzurro di mare,
avevo tentato di
nuotarci solo per
pochi respiri,
tutte le volte
rischiavo di annegare,
tra folgore e profumo,
le onde di passione
travolgevano
tutti i miei sensi,
in quei mancati respiri,
tra oblio ed estasi
io conobbi l'amore
nelle sue svariate
forme.
In quei sospiri,
dove l'anima
assapora il paradiso
e la terra disperde
la sua gravità
i nostri corpi
come in un eclisse
perdevano
la loro luce
agguantati
dall'oscura brama.
Rimembro
nel nostalgico vespro
l'aurora dei tuoi occhi:
"Luce
sul viale vessato
del mio amore"!
Così mai
sonnecchia il mio corpo,
il pensarti è una propizia
leggiadra sulla mia pelle
tremante!
Prostrato
attendo il tuo profumo,
ligio il mio cuore
confida in un tuo
ritorno,
mentre attendo
intravedo come
un miraggio
il tuo
marmoreo corpo
a infiammare
tutti i sensi
spenti
dal letargo
della tua assenza!