Scritta da: Bernardo Panzeca
in Poesie (Poesie personali)
Rintocchi
Narravano
storie
del tempo
sfocato.
Composta domenica 30 settembre 2018
Narravano
storie
del tempo
sfocato.
Sudavo
di pioggia.
Non rimaneva
che lei
alla fine di tutto:
una preghiera
notturna
contemplata
da stelle.
È stato facile
dimenticarti.
Ho preso il
tuo cuore
e l'ho dato
alla luna
Ho preso
I tuoi occhi
e li ho dati
alle stelle
Ho preso
una sedia
e mi son
seduto
A guardarti
ogni notte
lassù
nel cielo.
Non aspettava altro
che bagnare la vista
affinché i ricordi
apparissero
più che mai nitidi.
Dei ricordi
è vero, rimangono
solo i ricordi.
È anche vero
però, che senza ricordi
nulla appare vero.
Sei talmente dentro
che più che il mio
sento il tuo di cuore.
Se non dovessi più
svegliarmi dalla notte,
ne sarei felice
perché tu sei stata
l'ultimo pensiero
prima di dormire.
E se per fato
dovessi chiudere
d'improvviso gli occhi,
ne sarei appagato
perché tu sei stata
l'ultima luce
prima del buio.
Così come si vive d'amore
d'amore si può anche morire.
E non vi è nulla
di più bello a questa vita,
che vivere e morire
ma sempre innamorati!
Che gran baccano
faceva il silenzio.
Non riusciva
a tenere a bada
quei gran discoli
dei propri figlioli:
I ricordi.
Quando urlavano
come bambini
Null'altro che pregare
si poteva fare
per poterli abbracciare.
Era di notte
che li trovavi.
Come genti
la domenica
sul sagrato.