Poesie preferite da Barbara Brussa

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Scritta da: Dario A.

Lo scorpione

Lo scorpione dalle chele d'oro, avanza famelico
tra le oscure note di una notte ubriaca; lento e seducente
avvicina il suo dolce veleno
alle labbra della preda designata.
Come un canto di sirene, amore e dolore pervadono il putrido corpo,
destando il riprovevole stupore delle membra attonite;
pochi attimi ancora, prima dell'arrivo della falce tenebrosa!
Soddisfatto e sconfitto lo scorpione torna tra la sabbia ardente
Di un deserto d'ossa, lasciando dietro
L'aulente ombra della morte...
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    Sensazioni di maggio

    C'è un giorno di novembre,
    in cui fiorisce il prato,
    il cielo assai risplende
    e il mare è colorato.
    È un giorno dove il gelo
    giammai si fa sentire
    non c'è nebbia né velo
    che copra il mio dormire.
    Chissà perché si sbaglia
    questo giorno ormai invernale:
    c'è un sole che ci abbaglia
    e il vento non fa male.
    Il giorno tutti sanno
    ci scalda per destino
    e cade in ogni anno
    intorno a San Martino.
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      Amore Negato

      Silenziosa bruma avvolge il fluire dei miei passi
      Sul sentiero del cercare verità

      Rannicchiato in te ti riveli
      Primordiale e spoglio fanciullo

      Avvolto nel ghiaccio che le tue lacrime non sciolgono
      Con le labbra in beffardo bacio su esso

      Intorno urlanti brandelli di dolore
      E l'anima frantumata in aguzze schegge

      Forte giace nell'aria l'eco dei fatali singhiozzi
      E caldo ancora è il sospeso vapore dei disperati sospiri

      Chi ti ha strappato il cuore dal petto
      Gettandolo al fiero pasto del dolore

      Chi ha portato il silenzio
      In questo pietoso teatro

      Rivelami silenziosa nebbia
      Lo spietato destino che qui regnò

      Silenzioso bambino scrive Amore
      Con parole graffiate sul gelido foglio

      E rondini notturne annunciano il tempo dell'amore negato
      Che incurante del bene falcia il desiderar vita

      L'amore irraggiungibile che ha cancellato le tue strade
      Scagliando lontano i tuoi più dolci desideri

      Amor che era il tuo più bel sogno
      Come può ora devastarne il futuro

      Come può una cosa così bella
      Procurare così grande dolore

      Vorrei consolarti ma piango per te
      In parole incomprensibili agli uomini

      E tu cuore bambino ascolti
      Condannato a vivere in uomo senza cuore

      Ti accarezzo dolce il viso sfinito
      Amandoti per il poco che ho

      Ascoltami se puoi
      Che anche io vivo in te

      E voi tutti ricambiate l'amore se potete
      Che il suo negarsi uccide le speranze

      Spegne la sola luce che rincuora
      Il disperato naufragare dell'anima.
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        Fui bambino (sull'Eutanasia)

        Fui bambino
        e piansi per vivere

        Sognai e Amai
        Per vivere

        Ho attraversato musica e silenzi
        Ho scolpito su pietra le più dolci carezze
        Ho accarezzato con l'anima il dolore e la pietà

        Ho vissuto in me sconforto e solitudine
        Per essere degno di Ricevere

        Ho annullato con miseria e rancore il mio futuro
        Per essere degno di Donare

        Ho accolto in me l'infinito
        Per conoscere la mia Verità

        Non vendetti mai a mercanti di salvezza
        Non vi appartenne la vita Mia
        Non mi appartengono le voci urlanti la giusta verità

        Fui bambino
        degno di vivere in uomo

        Sognai e Amai
        questa Mia dolce fine

        Sappiate riceverne il senso
        Sappiate rendermela in dono.
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          Scritta da: Concetta Antonelli

          Filastrocca per una mamma

          Il profumo di una mamma
          sa un po' di biscotti
          e anche di Natale
          Di legna che brucia nel camino,
          di ragù domenicale.
          Di fiori nel giardino,
          di un saluto dal balcone,
          di lenzuola pulite,
          di acqua e sapone.
          Di giorni lontani,
          con la febbre, nel lettone...
          di caffè pronto al mattino.
          Di una mano leggera,
          affettuosa e sicura
          che improvvisa compare
          quando tu hai paura.
          E di occhi che vedono
          fin dentro il tuo cuore.
          Il profumo di una mamma è fatto d'amore...
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            A mio Padre

            A mio padre
            Ricordo i tuoi occhi quasi spenti.
            Il tuo sorriso a stento.
            Le parole che avrei voluto dirti,
            che non ho detto.
            La tua forza, il dolore soffocato,
            la tua infelicità nascosta,
            e la tua lealtà.
            Ricordo il tuo amore, non sempre capito.
            Le tue lezioni di vita, a volte esagerate,
            I tuoi rimproveri.
            Ricordo il tuo orgoglio nel nominarci,
            la tua felicità nel vederci.
            Ricordo i valori che ci hai trasmesso,
            la tua voglia di giocare e di vivere,
            e forse anche di morire.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              Prima che asciughino quei due
              o tre baci

              Prima che asciughino quei due o tre baci
              sulla fronte
              e qui e lí,
              ti chinerai per bere
              acqua d'argento dallo specchio,
              e se nessuno ti starà a guardare
              ti toccherai le labbra con la bocca.

              C'è un tempo in cui piú svelto delle dita
              che lo scultore passa sulla creta
              il sangue impaziente ti modella
              il corpo dal di dentro.

              Forse stringerai tra le dita
              i tuoi giovani capelli
              e li solleverai sopra le spalle
              perché somiglino piuttosto ad ali,
              e davanti a loro prontamente correrai

              dove proprio davanti agli occhi
              e sul fondo estremo dell'aria
              sta il grande, erto, conturbante
              e dolce nulla,
              che splende.
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